a Canzonissima 1971.Danilo Rea è considerato uno dei pianisti jazz italiani più quotati al mondo di cui tanti famosi cantanti e artisti hanno vantato e possono vantare la collaborazione. Tra questi, per mero esempio, proprio Domenico Modugno, e ancora, Mina, Adriano Celentano, Gino Paoli, Claudio Baglioni, Fiorella Mannoia, Gianni Morandi, Nicola Piovani, Fabrizio Bosso e Luis Bacalov. Inoltre, ha suonato anche con alcuni grandi solisti americani quali Chet Baker, Lee Konitz, Art Farmer, John Scofield e Joe Lovano.
Con la formazione dei New Perigeo ha preso parte alla realizzazione di “QConcert”, un EP con Rino Gaetano e Riccardo Cocciante. Tra i suoi progetti recenti anche un omaggio ai Beatles e ai Rolling Stones.
Il jazz, dunque, unisce nel tempo senza fine Del Monaco e tanti altri musicisti, tra i quali Danilo Rea. Infatti, gli esordi artistici di Del Monaco, nato nella patria del sempre più celebrato Publio Ovidio Nasone, furono segnati indissolubilmente dal jazz. Il primo brano da lui inciso fu “E’ tutto elettrico”, allegato alla rivista Sport nel Mondo (costo 100 lire) su flexy disc, con la direzione ed il complesso di Nello Segurini che eseguì il motivo musicale in chiave fox-swing. Curiosi e insoliti all’interno del microsolco, che contiene interviste ad atleti in auge all’epoca, risultano gli interventi del cantante Tony Dallara e dei giornalisti sportivi Paolo Valenti e Sandro Ciotti.
Nella discografia di Del Monaco diversi e gustosissimi sono i brani con chiare atmosfere jazz quali “Bimba se vuoi tu”, “Ho Vinto”, “Uè Uè che femmena” (inserito da Massimo Ranieri nel suo cd jazz Malìa), “Rimani”, “Scoubidoubidou”, “Un amore in riviera”, “Vanitosissima”, “Non sei bellissima”, tutti brani in cui a collaborare con “La Voce” di Sulmona furono giganti della Musica quali Ennio Morricone, Piero Umiliani, Nello Segurini, Wolmer Beltrami, Roberto Pregadio, tutti uniti da una comune etichetta discografica, la Radio Corporation of America – RCA, poi anche con sede in Italia, a Roma.
Per questo il sulmonese Tony Del Monaco, la cui pasta di voce e stile esecutivo ricordava per certi tratti Frank Sinatra e Nicola Arigliano, il 22 luglio 1960 fu premiato quale migliore cantante esordiente di quell’anno in occasione del Gran Gala del Jazz al Jazz Club di Roma. La stessa RCA sul retro copertina di alcuni suoi 45 giri lo definiva “uno dei più dotati e preparati tra i giovani cantanti italiani”.