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mercoledì 23 agosto 2017

INCENDIO MORRONE, LA DI NINO SCRIVE A D'ALFONSO

PRATOLA - "Caro Presidente, sono venuta a conoscenza, da Sua apposita comunicazione, della imminente convocazione di una riunione che ha l'obiettivo di individuare il percorso istituzionale per il rimboschimento delle aree colpite dagli incendi di questi giorni. Un accadimento le cui drammatiche conseguenze ha avuto modo di constatare direttamente nella visita di lunedì scorso delle aree colpite, perché la vicinanza ai luoghi martoriati dal fuoco di queste ore rende certamente più stringente la realtà dei fatti.
Per questi motivi, e per la rilevanza che Lei ha attribuito all'incontro con le massime autorità dello Stato in tema di prevenzione e contrasto di tutti i reati, come Sindaco del Comune di Pratola Peligna, che risiede nel cuore dell'area interessata dagli incendi e dalla devastazione del patrimonio naturale della montagna, sono a chiederLe di poter partecipare a questo incontro insieme agli amministratori del territorio che stanno vivendo ore di apprensione e di grande tensione emotiva.
Nonostante gli sforzi encomiabili della Protezione Civile, dei Vigili del Fuoco, delle Forze dell'Ordine e dei tanti volontari per contrastare il rapido incedere delle fiamme, la situazione resta preoccupante per il dispiegarsi degli effetti, tante volte imprevedibili, di una serie di fattori che alimentano le fiamme e ne spostano rapidamente la minacciosa prospettiva.

Anche il territorio di Pratola Peligna, finora fortunatamente risparmiato dai roghi e dagli incendi, potrebbe essere in queste ore interessato dal fenomeno per il possibile espandersi dell'incendio e per l'alzarsi del vento, e tutto questo mi impone, come Sindaco, di prestare la massima e totale attenzione ai potenziali e pericolosi sviluppi, per la tutela e la salvaguardia dell'ambiente e per l'incolumità dei cittadini.

Mi preme sottoporre già alla Sua attenzione, che le slavine che hanno investito i boschi durante gli scorsi inverni hanno prodotto tonnellate di legname essicato anche all'interno del versante pratolano. Questo legname giace ancora lì ed è pericolosamente pronto all'innesco, con conseguenze devastati che andrebbero ad aggiungersi a quelle prodotte da domenica pomeriggio per probabile mano di uno o più piromani che hanno inferto un colpo durissimo alle nostre amate montagne. Sarebbe opportuno che nella stima degli ettari di rimboschimento venissero inseriti anche i boschi spazzati via dalle slavine.

Alla luce di quanto considerato finora, tuttavia, è bene concentrarsi, prima che sulle attività di rimboschimento, sulle attività di spegnimento di questo fuoco che arde incessantemente da domenica scorsa.

E nel pieno di una situazione incerta e drammatica, ritengo che sia arrivato il momento di coordinare un fronte comune di Sindaci del territorio, anche quelli che ancora non sono colpiti ma che stanno correndo il serio pericolo in queste ore di vedersi il fuoco nei propri territori di appartenenza.

E' inutile nasconderlo ma il piano di intervento posto in essere, decisamente tardivo, sta preoccupando non poco tutta la popolazione che si è ritrovata ad assistere impotente a questo scempio.

Le forze spiegate sono troppo poche, soprattutto se si considera che quelle da terra poco e nulla possono fare.

Lunedì scorso, insieme alla Senatrice Stefania Pezzopane, Lei ha garantito l'arrivo, nei luoghi devastati dalle fiamme, dei militari dell'Esercito, di 30 alpini e di vari rinforzi e mezzi dei quali, finora, si è percepita solo una piccola, anche se importantissima, presenza, senza, peraltro l'arrivo dei militari come promesso.

La situazione resta grave, nonostante lo stoico prodigarsi in questi giorni di chi è intervenuto in condizioni sempre più difficili. Ma soprattutto destano preoccupazione i potenziali sviluppi che potrebbero riguardare altre aree del territorio.

Le chiedo, pertanto, di coinvolgere i Sindaci nei tavoli della decisione e delle scelte operative, a iniziare dall'incontro da Lei annunciato e soprattutto di coinvolgere gli stessi affinchè possano rendersi operativi e di supporto per qualsiasi necessità alle forze di coordinamento dell'emergenza.

Le faccio un rapido esempio. Nel mio territorio, si potrebbe aprire una strada che porta allo Jaccio Rosso onde consentire di intervenire da terra ed evitare che il fuoco possa invadere altre parti della nostra montagna. Ma tutto ciò oggi non è possibile perché, come Lei ben sa, i Sindaci perdono l'Autorità di pubblica sicurezza dinanzi ad una emergenza coordinata. Ecco perché oggi si rende ancora più necessario costituire un tavolo di coordinamento dei Sindaci che senza creare intralcio ai Vigili del Fuoco e al DOS, possano rendersi valido supporto agli stessi ben conoscendo l'orografia del proprio territorio ed autorizzare eventualmente i volontari ad intervenire da terra.

Questo appello arriva dal cuore di un Sindaco che tutto il giorno guarda la propria montagna e si sente impotente dinanzi a questo procedere degli eventi. E sono certa che questo è il sentimento che vivono tutti i miei colleghi Sindaci ed i nostri concittadini.

Certa di un rapido intervento, La saluto cordialmente".



Il Sindaco di Pratola Peligna

Avv. Antonella Di Nino