SULMONA - Manifestazione pacifica del coordinamento "Mò Bast" domani a L’Aquila per il consiglio regionale che si riunirà alle 15 sul piano di riordino sanitario. Le adesioni sono state raccolte nell’assemblea di oggi nell’aula consiliare alla presenza di sindacati, cittadini e dei gruppi consiliari di minoranza al Comune di Sulmona preoccupati per le sorti dell’ospedale locale. Ad introdurre gli interventi il coordinatore del coordinamento "Mò Bast"Domenico Capaldo che, ha invitato tutti ad un’adesione massiccia per domani. “Noi siamo qui per dire la verità e non per riferirla come è stata raccontata da qualcuno”.
Ha affermato Capaldo riferendosi principalmente a quanto accaduto nell’ultimo consiglio comunale.Capaldo ha criticato inoltre le dichiarazioni di questa mattina dell’assessore regionale Andrea Gerosolimo secondo il quale non ci sarebbe alcun declassamento del nosocomio cittadino. “Se ci fosse stato il dibattito in aula come richiesto dalla minoranza – ha aggiunto – oggi non staremmo qui. E’ inconcepibile che un’amministrazione appena insediata abbia voluto evitare il dibattito cittadino utilizzando il bavaglio ed il silenziatore per non disturbare il manovratore”. Domenico Capaldo ha sottolineato la necessità di far prevalere la difesa del diritto alla salute.
Nel dibattito sono poi intervenuti i consiglieri comunali Fabio Ranalli e Bruno Di Masci ed i rappresentanti del Comitato Pro Punto Nascita e del Tribunale per i diritti del malato insieme ad altri attori e associazioni del territorio. Il coordinamento "Mò Bast" si auspica un’adesione massiccia per la manifestazione pacifica di domani a L’Aquila per stare a Palazzo dell’Emiciclo sino alla conclusione di lavori del consiglio regionale. Si partirà con le auto proprie alle 13.30 nei punti di raccolta nel piazzale Ruggeri ed in quello del centro commerciale Nuovo Borgo. “Chiederemo – ha concluso Capaldo – un tavolo di confronto visto che la politica locale sta mascherando la realtà. Mò basta veramente perché non se ne può più. Dobbiamo riprenderci la dignità”.