SULMONA - "Il senso di responsabilità e la disponibilità al confronto che contraddistingue il nostro approccio alla politica non viene minimamente scalfito dal colpo di teatro a cui ieri stupefatti abbiamo assistito". Così, i consiglieri di maggioranza Fabio Pingue, Deborah D'Amico e Andrea Ramunno si difendono dall'attacco della minoranza ed in particolar modo da quello di Alessandro Lucci che li ha accusati, di fatto, di omertà . Il tutto dopo che il presidente del consiglio ha negato lo svolgimento del consiglio comunale straordinario riguardante la sanità.
I tre consiglieri giovani scrivono una lettera aperta dove dicono l'esatto contrario di quello che, nella seduta del consiglio comunale di ieri, ha tuonato l'opposizione. Infatti nel documento si legge:"Abbiamo scelto, a vent’anni, di vivere in questo territorio e utilizzeremo tutte le nostre capacità e forze per difenderlo dalle continue spoliazioni e disegnare il futuro delle prossime generazioni. Mai la maggioranza, e noi in particolare che abbiamo partecipato attivamente ad un incontro informale e di confronto costruttivo con la minoranza, ha negato la possibilità di convocare e discutere sul tema fondamentale della riorganizzazione della rete ospedaliera". I consiglieri casiniani parlano di "aver preso un preciso impegno, nel rispetto delle regole che disciplinano il funzionamento del consiglio comunale, di verificare e condividere le tappe da seguire per affrontare in sede consiliare il dibatto riguardo la sanità, senza che tale tema diventasse oggetto di assemblee populistiche o strumentalizzato come, invece, è stato fatto dalla minoranza". Pingue, D'Amico e Ramunno nel ribadire la loro fiducia al sindaco per l'operato profuso in queste ultime settimane a sostegno dell'argomento sanità continuano scrivendo:"facciamo fatica a capire la domanda di attualità presentata in maniera del tutto fuori regolamento dal consigliere Lucci sul tema, e quelli di Di Masci che ieri mattina non ha partecipato all'incontro convocato dal sindaco giustificandosi con problemi personali.
Il ruolo di un amministratore - concludono - deve distaccarsi in maniera netta dai facili populismi e dalla demolizione del proprio avversario. La campagna elettorale è finita!
I temi si studiano, le sceneggiate preferiamo vederle in teatro e siamo convinti che chi urla al vento lancia solo parole vuote ed è il vero ed unico nemico dell’ospedale e della città.
Non rinunceremo alla ferma volontà politica di discutere sui temi in maniera costruttiva, documentata e coscienziosa". Ma forse nella politica, come per tutte le cose importanti della vita, meglio ricorrere ai verbali scritti. I latini, infatti, non hanno mai smesso di dire verba volant scripta manent.
Barbara Delle Monache
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