SULMONA - "Il Dipartimento dello Sviluppo e la Coesione Economica (ora Agenzia per la Coesione Territoriale), nel predisporre la Strategia per le Aree Interne, ha individuato una rete di centri urbani che offrono una rosa estesa di servizi essenziali (sanità, istruzione e trasporti) che fungono da “attrattori” e che sono stati chiamati Poli di Attrazione.Affinché un comune possa essere considerato Polo deve essere in grado di offrire simultaneamente:
tutta l’offerta scolastica secondaria, almeno un ospedale sede di DEA di I livello e almeno una stazione ferroviaria di categoria Silver"si legge in una nota giunta in redazione."Sulmona nella classificazione dei comuni predisposta dal DPS nel 2012 era stata inserita tra i Poli d’Attrazione mentre in quella attuale del 2014 non risulta più Polo d’Attrazione ma Area Intermedia nonostante possieda tutte e tre le caratteristiche richieste e pertanto se ne richiede il reinserimento.Una domanda retorica “Se Sulmona non è considerata Polo di Attrazione e quindi non viene individuata come un centro di offerta di servizi essenziali per le aree circostanti quale futuro la aspetta?“
Sembra logico, evidente e scontato che con il passare del tempo i servizi essenziali saranno trasferiti nei Poli di Attrazione riconosciuti tali e pertanto avverrà una vera e propria spoliazione.
Questa affermazione è stata definita da qualcuno, come ”una fandonia maldestramente orchestrata e propalata nella nostra Città” ma lo stesso qualcuno:
non ricorda che nel mese di Maggio 2015 ha depositato una risoluzione che è stata discussa nel Consiglio Regionale il 23.6.2015 nella quale impegnava il Presidente della Giunta regionale ad attivarsi presso il Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione Economica (DPS) affinché il Comune di Sulmona venisse classificato quale Polo di Attrazione:
non ricorda nemmeno che nel Consiglio Regionale del 29.12.15 ha votato a favore di un emendamento, a firma del Presidente Giuseppe Di Pangrazio e del Presidente della III Commissione Lorenzo Berardinetti, il cui obiettivo è quello di ottenere un accordo tra la Regione Abruzzo e la Regione Lazio che individui nell’area di Carsoli un Polo di Attrazione (perché se, a suo avviso, dalla qualifica di Polo di Attrazione non discende alcuna conseguenza programmatoria, né i poli di attrazione sono destinatari, in quanto tali, di specifici finanziamenti?).
Se invece quel qualcuno ritiene di liquidare, in modo quanto meno sgarbato e presuntuoso, questa affermazione come “fandonia” abbia almeno la sensibilità di confrontarsi pubblicamente con le espressioni del territorio che istituzionalmente rappresenta onde dare all’opinione pubblica un’informazione obiettiva, corretta e completa.
Voglio anche evidenziare che nella nostra città il processo di trasferimento e chiusura dei servizi essenziali è già iniziato.
L’ospedale di Sulmona è da anni che viene trascurato e penalizzato sia per quanto attiene al turnover del personale, soprattutto del personale apicale, sia per quanto riguarda il rinnovo delle attrezzature non in linea con quelle di ultima generazione. Carenze queste che hanno determinato professionalità sempre più limitate e senso di insicurezza da parte dei fruitori del Servizio Sanitario Nazionale.
Il piano di ristrutturazione della rete ospedaliera, proposto dalla Regione Abruzzo in attuazione del Decreto Lorenzin, comporterà per l’Ospedale di Sulmona una vera e propria spoliazione in quanto verrà declassato da Ospedale sede di DEA di I Livello a Presidio Ospedaliero di Base e, pertanto, perderà 23 unità operative su 30 e sarà dotato soltanto delle Unità Operative di Pronto Soccorso, Anestesia, Medicina, Chirurgia, Ortopedia, Radiologia e Laboratorio analisi.
Il punto nascita, anch’esso trascurato da anni, nelle intenzioni della Regione Abruzzo, dovrà essere chiuso ma prima andranno messe in pratica le prescrizioni indicate dall’Agenas, attivando una rete d’emergenza efficiente e istituendo un centro di elisoccorso H24. La chiusura è voluta nonostante che un ultimo decreto permetta di derogare dal limite dei 500 parti all’anno.
Per quanto riguarda i trasporti, a detta dei Sindacati, sono previste riduzioni delle tratte (servite da autolinee) che collegano Sulmona ai paesi del circondario, per un totale di 54.000 km. Questi tagli, ritenuti necessari a causa di presunte sovrapposizioni con la rete ferroviaria, provocheranno l’acuirsi dell’isolamento di alcuni paesi del Territorio Peligno.
Sono in atto due proposte una per la costruzione di bretella ferroviaria a Pratola Peligna per velocizzare la linea Pescara-L’Aquila e l’altra per la costruzione di una bretella autostradale Cerchio-Bussi che isoleranno quasi completamente la Valle Peligna.
Il Tribunale verrà chiuso il 13 Settembre 2018. La soppressione del Tribunale con l’accorpamento al Tribunale dell’Aquila procurerà alla popolazione del Centro Abruzzo dei gravi disagi logistici e un incremento delle spese legali.
La Regione Abruzzo, dopo aver soppresso l’Ufficio di Promozione Turistica, ha intenzione, ora, di chiudere l’Agenzia di Promozione Culturale di Sulmona assestando così un duro colpo alla ricca e preziosa offerta culturale della Città da sempre considerata tra le risorse più importanti del territorio.
Si sta smantellando il Centro Territoriale Permanente per l’educazione degli adulti e l’Unità Territoriale per l’Agricoltura.
Negli ultimi anni Sulmona ha perso mediamente 100 abitanti ad anno e nei primi undici mesi 2015 ne ha persi 275 triplicando il decremento medio degli ultimi anni.
Quale futuro per un territorio in via di spopolamento al quale si tolgono i servizi essenziali e necessari peggiorando la qualità della vita dei residenti e rendendo insoddisfacenti le prospettive di vita degli individui che vi risiedono o vorranno venire a risiedervi?
In buona sostanza penso che in tal modo si determinerà un accelerazione dello spopolamento in atto.
Pertanto riaffermo con forza
che per rendere attrattivo il Territorio Peligno per la qualità della vita, per il benessere e l’inclusione sociale, Sulmona deve essere reinserita dal DPS come Polo di Attrazione e riconosciuta tale dalle Regione Abruzzo che con la DRG n. 290 del 14 Aprile 2015 ha avallato il declassamento effettuato dal DPS che per riuscire ad innescare processi di sviluppo la Valle Peligna e la Valle del Sagittario devono essere inserite tra le Macro Aree Interne .Il Territorio Peligno deve essere riconosciuto Area di Crisi complessa".
Aldo Ronci
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