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mercoledì 10 febbraio 2016

"AAA SULMONA BENE IN COMUNE CERCASI"

SULMONA - "Si prende atto che le nostre ultime considerazioni in  merito alla evoluzione della crisi politica a Sulmona hanno suscitato le vivaci reazioni  della formazione politica “Sulmona bene in comune”;  si deve, pertanto,  supporre che detta forza politica sia ancora in vita e continui ad operare nella spasmodica  ricerca del “bene in Comune”.Costituisce circostanza di fatto che la scelta del consigliere Lucci di non rassegnare le dimissioni ha determinato la prosecuzione dell’attività del Sindaco Ranalli che, del resto, la lista SBiC aveva contribuito ad eleggere poiché, solo in caso di vittoria al ballottaggio del candidato Ranalli, il rappresentante di SBiC avrebbe potuto sedere in Consiglio Comunale"si legge in una nota giunta in redazione.
"Pertanto, ci si può appellare alle più nobili motivazioni e ci si può inerpicare nelle più ardue arrampicate sugli specchi,  ma resta il sospetto che la scelta di Lucci sia stata unicamente determinata dalla volontà di procrastinare la cessazione  della  sua presenza in Consiglio comunale.
In merito al mandato che la lista SBiC, in maniera tronfia ed  eccessivamente autoreferenziale, si auto attribuisce, apprendiamo con meraviglia e non senza una punta di ilarità del solenne proponimento di lottare  contro “capi e capetti”: per la verità di questo sacro fuoco che anima quello che residua della lista SBiC veniamo a conoscenza solo ora.
E’ opportuno puntualizzare che, nel corso di questi anni, il rappresentante in Consiglio Comunale  di “Sulmona bene in Comune”  ha apposto la sua firma in calce a decine di documenti ed atti predisposti da “quelli di Gerosolimo”.
Siamo curiosi di conoscere  quali siano le proposte e le iniziative promosse da questa formazione politica,  oltre alla levata di scudi in favore dell’altissimo valore didattico, formativo  e culturale dell’attuale CPIA (Centro Provinciale Istruzione Adulti).
Allorquando i  tre consiglieri comunali fustigati dal comunicato  hanno lasciato la maggioranza non pare che SBic abbia preso posizione circa la loro scelta.
Oggi apprendiamo la lettura fantasiosa secondo la quale avremmo  preordinato una strategia mirata alla presa del PD da parte dell’Assessore Gerosolimo. E’ opportuno, inoltre, precisare che i “quattro gerosolimiani” sono persone indipendenti ed autonome con un nome ed un cognome, che più volte hanno dimostrato di sapere cosa vuol dire davvero “il bene comune”, quel bene comune ostentato e decantato da quelli di SBiC e poi mai perseguito.
Il tempo è galantuomo e si incaricherà di chiarire le cose, svelando compiutamente le cause di questa miserevole crisi comunale.
E’, comunque, indubbio che i cosiddetti “gerosolimiani” hanno attestato la loro presenza in Consiglio in forma nettamente più incisiva rispetto al rappresentante di SBiC, che, nelle sue comparsate in commissione e in Consiglio, si è limitato alla lettura di fogli precompilati  (e questo la dice lunga su “capi” e “capetti” ai quali prestare  osservanza).
Dal comunicato di SBiC non si rileva nemmeno una parola mirata a risolvere la paralisi amministrativa in cui si dibatte il Comune: si denuncia l’immobilismo amministrativo, ma non si assume alcuna iniziativa per superarlo.
In sostanza, un modo superficiale, demagogico e borioso per definire il proprio impegno politico ed amministrativo, basato sul nulla e condito con insinuazioni irriguardose e di basso profilo.
Nel lanciare anatemi contro ranalliani, lacivitiani, dimasciani e gerosolimiani, i corifei del “bene in Comune” dovrebbero essere indotti a maggiore prudenza, in quanto, andando a ritroso e scandagliando a fondo (e poi non molto a fondo!), non è detto che non si ritrovi qualcuno di loro nelle schiere dei tanti che, a suo tempo,  hanno simpatizzato per  personaggi politici che hanno a lungo amministrato, anche con lusinghieri risultati, la nostra Città".


DANIELE DEL MONACO
GIANFRANCO DI PIERO
ALESSANDRO PANTALEO
LUIGI SANTILLI