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lunedì 10 agosto 2015

"IL SENTIERO DELLE SIGNORE"IL LIBRO SARA' PRESENTATO A CAMPO DI GIOVE IL 14 AGOSTO

CAMPO DI GIOVE - Sarà presentato il 14 agosto il libro Il Sentiero delle signore di Maria Trozzi, giornalista abruzzese. La pubblicazione raccoglie l'inchiesta giornalistica sui fatti dell'uomo che nell’Estate 1997 uccise a colpi di pistola 2 giovani ragazze, della provincia di Padova, e ferì la terza che però riuscì a fuggire fingendosi morta. La presentazione del libro si terrà alle ore 17.30 presso Palazzo Nanni venerdì prossimo a Campo di Giove,
interverranno il neurochirurgo Roberto Mastrostefano e l’autrice.
Sarà l'occasione per incontrare i volontari che sul Morrone, 18 anni fa, parteciparono alle ricerche delle giovani donne e alla cattura del mostro, il pastore macedone Alivebi Hasani.Appennino abruzzese, Parco della Majella, provincia dell’Aquila. La mattina del 20 agosto 1997, tre ragazze ventenni di Padova vengono aggredite a colpi di pistola lungo un sentiero del monte Morrone da un giovane macedone, aiuto pastore di un allevatore della zona. Saranno le vittime della furia omicida del mostro del Morrone, così la stampa di allora ribattezza il pastore assassino. Il macedone spara alle 3 donne e uccide Tamara Gobbo e Diana Olivetti. La sorella di quest’ultima, Silvia Olivetti viene anch’essa colpita da un proiettile, ma si salva perché finge di essere morta e, nonostante la pallottola le trapassi il braccio sinistro e il fianco destro, nonostante sia ferita anche al polso destro, la ragazza riesce a scappare approfittando della distrazione del pastore che, intanto, prova a violentare la sorella. Così Silvia Olivetti scappa per 7 ore scendendo il ripido fianco del monte Morrone. Da sola, la giovane donna raggiungerà il centro abitato delle Marane, frazione di Sulmona (Aq) ai piedi della montagna Sacra amata da Papa Celestino V. La ventenne racconterà l’accaduto ai Carabinieri di Sulmona, i primi ad intervenire. Fortunatamente la Olivetti riconosce e mette spalle al muro il colpevole del massacro: Alivebi Hasani, 23 anni di Gostivar, servo pastore. Il macedone viene catturato in poche ore e grazie alla testimonianza della superstite è condannato per il pluriomicidio, per il tentato omicidio e per la violenza sessuale nei confronti di Diana Olivetti, violenza che però non sembra essere stata consumata proprio perché la fuga della terza ragazza impegnerà l’assassino nell’inseguimento. Se la Olivetti non fosse sopravvissuta al massacro probabilmente Hasani l’avrebbe fatta franca e comunque le prove raccolte a suo carico non sarebbero state sufficienti ad assicurarlo alla giustizia.Tutto in questa triste storia però porta a credere che il macedone non abbia agito da solo quel giorno e che qualcun altro fosse coinvolto negli omicidi. Dubbi considerati nell’inchiesta della giornalista abruzzese Maria Trozzi, tornata ad affrontare il caso del mostro del Morrone dopo un’attenta e lunga ricerca sui tanti protagonisti di quei giorni e l’analisi del fascicolo giudiziario del procedimento penale n. 184/97.