SULMONA - Da anni sottoponeva i familiari a violenze fisiche e verbali, un atteggiamento non più sostenibile che ha portato la famiglia a denunciarlo. Oggi, il giovane con seri problemi di alcol non potrà più avvicinarsi alla famiglia e all'abitazione dei genitori grazie ad una misura cautelare emessa il 25 luglio scorso, dal personale del Settore Anticrimine del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Sulmona. A decidere il provvedimento il Gip del Tribunale di Sulmona, Guendalina Buccella. Una brutta storia che va a colpire direttamente i familiari attraverso violenze fisiche e verbali.
Queste le ragioni che hanno spinto gli operatori del Commissariato di Polizia di StatoA denunciarlo all’autorità giudiziaria per il reato di maltrattamenti in famiglia, previsto dall’articolo 572 del codice penale, ed hanno richiesto all’A.G. l’emissione della misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare con divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalle persone offese, stante il concreto pericolo di reiterazione del reato e la necessità di tutelare l’incolumità delle vittime. Per effetto della misura cautelare emessa dal Gip, il giovane non potrà più vivere nell’abitazione dei genitori, né accedervi, e non potrà avvicinarsi a meno di 500 metri dai luoghi frequentati dai familiari, senza una espressa autorizzazione dell’autorità giudiziaria. Dal commissariato di via Sallustio avvisano:"Le vittime di forme di violenza domestica, laddove non si configuri un reato perseguibile d’ufficio - come nel caso dei maltrattamenti in famiglia -, oltre alla possibilità di ricorrere all’Autorità Giudiziaria, possono contare su altri strumenti normativi disponibili da qualche anno nell’ordinamento giuridico.
Tra questi, il provvedimento di ammonimento del Questore, che ha natura amministrativa e non penale. In questo caso il soggetto viene invitato a tenere un comportamento conforme alla legge e può essere destinatario di provvedimenti in materia di armi e munizioni, al fine di evitarne un uso improprio. Inoltre è sempre possibile, come per qualsiasi privato dissidio, presentare un esposto all’Autorità di Pubblica Sicurezza. In questo caso, in seguito alla richiesta d'intervento, l'ufficiale di Pubblica Sicurezza provvede ad invitare le parti in ufficio per tentare la conciliazione e redigere un verbale".
Barbara Delle Monache
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