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lunedì 12 gennaio 2015

REALIZZAZIONE GASDOTTO BRINDISI-MINERBIO, ASSOCIAZIONE INSIEME PER IL CENTRO ABRUZZO SCRIVE A RENZI

SULMONA - Con la presente, l’Associazione Culturale “Insieme per il Centro Abruzzo” intende porre all’attenzione delle SS. LL. un gravissimo atto di ingiustizia sociale perpetrato nei confronti di quegli Italiani che, con enormi sacrifici, ogni giorno tentano di conservare il nostro patrimonio ambientale montano.Ci si riferisce a tutte quelle persone che vivono e lavorano sulla “spina dorsale” dell’Italia, ovvero la catena degli Appennini, per poterlo consegnare alle future generazioni, così come hanno fatto i nostri avi con noi.Ebbene, con la realizzazione della “Rete Adriatica gasdotto Brindisi-Minorbio”, si compie l’ennesimo sopruso ai danni di queste persone e dell’ambiente montano italiano.
  Tale infrastruttura infatti, denominata “Rete Adriatica” perché originariamente doveva essere costruita nel Mar Adriatico, improvvisamente, invece, si è deciso di realizzarla lungo i crinali appenninici.In questo modo si va ad intaccare, non solo dei territori ad alta valenza ambientale ricchi di fiumi, biodiversità, Parchi Naturali, ed altro, ma anche quelli a più alto rischio sismico e idrogeologico.Si tratta, quindi, di un’ infrastruttura ad elevato impatto ambientale che interessa ben sei regioni italiane con un tracciato lungo 687 Km.,  uno scavo in trincea profondo tra gli 8 e i 10 m. ed una servitù di passaggio larga 40 m.:- una vera e propria ferita al sistema montano italiano, tutelato dalla Costituzione Italiana (Art. 9) e da leggi specifiche.  Un sistema che come già hanno riferito i geologi è particolarmente fragile come in effetti hanno dimostrato gli eventi calamitosi verificatisi sempre più spesso in questi ultimi anni su tutta la dorsale appenninica.
Per tutto ciò, oltre che per l’elevata sismicità dei territori interessati dalla pericolosa e devastante infrastruttura, la Commissione Ambiente della Camera dei Deputati ha approvato all’unanimità la risoluzione del 26.10. 2011 con la quale ha impegnato il Governo a disporre la modifica del tracciato al di fuori del territorio appenninico.
Pertanto, Signor Presidente del Consiglio, On. Matteo Renzi e signori Ministri, ciascuno per la propria competenza, i cittadini italiani dell’Abruzzo
                                                                             Vi  Chiedono
di conoscere le motivazioni per le quali, disattendendo i deliberati assunti da tutti gli organi elettivi, il Vostro Governo sta operando di fatto al di fuori e contro tutte le regole basilari della democrazia.
Non possiamo e non vogliamo credere che la multinazionale della Snam sia riuscita a condizionare l’apparato politico nazionale più importante, votato dai cittadini italiani e quindi anche dagli Abruzzesi, per essere rappresentati e tutelati contro la protervia di certi potentati economici.
Nella certezza che le SS. LL. vorranno prestare la massima attenzione alla grave e pericolosa problematica sopra riferita e fornire ciascuno per la propria specifica competenza i chiarimenti richiesti, si porgono distinti ossequi.






Al Presidente del Consiglio
On. Matteo Renzi

Al Ministro dello Sviluppo Economico
On. Federica Guidi

Al Ministro delle Infrastrutture e Trasporti
On. Maurizio Lupi

Al Ministro dell’Ambiente, Tutela del Territorio e del Mare
On. Gian Luca Galletti

e  p. c. a tutti gli Organi  di Stampa
e  Comunicazione.

                                                                                  IL   PRESIDENTE
                                                                            (Dott. Ing. Antonio Ruffini)