SULMONA - I consiglieri di minoranza hanno inviato al sindaco di Sulmona Peppino Ranalli una richiesta per la denominazione di un'area di circolazione alla memoria del Prof. Giuseppe Bolino ai sensi dell’art. 6 del Regolamento per la toponomastica cittadina del Comune di Sulmona."Gentile Sindaco, il giorno 18 novembre del 1984, veniva prematuramente a mancare all’affetto della sua famiglia e alla consuetudine con la nostra comunità e con la società politica e culturale della Regione, il Prof. Giuseppe Bolino, studioso di elevata statura, intellettuale poliedrico, politico lungimirante ed illuminato.La vita e l’opera di Giuseppe Bolino costituiscono patrimonio di questa collettività e la sua azione si interseca intimamente con la crescita civile ed il progresso economico e sociale che il comprensorio peligno e l’intero territorio regionale hanno conseguito nel periodo ricompreso tra la ricostruzione post bellica e gli anni ottanta.
Giuseppe Bolino (la cui memoria, nel corso di questi decenni, è stata preservata anche in virtù della preziosa e commendevole attività promossa dal Centro Studi intitolato al suo nome) nacque a Sulmona il 13 gennaio del 1926.
Animato da una profonda tensione civile, caratterizzata dalla convinta adesione agli universali principi della tutela della dignità umana e delle libertà individuali ed ispirata da una marcata formazione religiosa, sin da giovanissimo, seppe coniugare al rigore negli studi l’interesse per la realtà sociale e l’impegno nell’attività politica. Nel 1943 fu arrestato a Bussi dalle SS ; incarcerato a Civitaquana e poi nel penitenziario di Regina Coeli di Roma, riuscì ad evitare la condanna a morte comminatagli dal tribunale nazista.La partecipazione all’attività partigiana fu solennemente sancita dall’attribuzione della “Croce al merito di guerra” e, successivamente, della “Croce al valor militare”, con la seguente motivazione: “ Malgrado la giovane età, entrava, all’armistizio, nelle formazioni partigiane della sua zona portandovi entusiasmo e sprezzo del pericolo. Partecipava a tutte le azioni del suo reparto assolvendo con zelo, capacità e dedizione le pericolose missioni affidategli. Catturato, sopportava ogni sevizia ma nulla rivelava sulla formazione di appartenenza, riuscendo infine a fuggire evitando così sicura morte.”
Dopo la laurea in Lettere, intraprese una brillante carriera di docente e di dirigente di istituti scolastici secondari, esitata nell’insegnamento universitario presso gli Atenei di Chieti (quale assistente) e dell’Aquila (in qualità di docente ordinario).
Nel corso della sua esperienza professionale, ha condotto studi significativi in ambito letterario, filosofico e sociologico, pubblicando saggi che, ancora oggi, per la lucidità e il valore scientifico, si pongono quali utili contributi alla riflessione degli studiosi e si rivelano di stringente attualità.
Ha collaborato, attivamente e per lungo periodo, con riviste culturali molto accreditate in ambito nazionale : “Studium”, “Civitas”, “Humanitas”.
Ha partecipato all’attività di significative istituzioni culturali regionali: membro della Deputazione abruzzese di storia patria, Vice Presidente dell’Università Popolare d’Abruzzo.
Tra i soci fondatori della Fondazione “Giuseppe Capograssi, si deve alla sua paziente e perspicace ricerca la riscoperta e valorizzazione, non solo nel contesto locale, della figura e dell’opera dell’illustre filosofo sulmonese.
Attraverso i suoi importanti studi sull’organizzazione e la programmazione sanitaria, si è reso protagonista e punto di riferimento nel laborioso dibattito che portò all’istituzione del Servizio sanitario nazionale, le cui caratteristiche pregnanti (esigenza di un sistema sanitario pubblico ispirato ai principi di uguaglianza e di universalità delle cure) richiamano le riflessioni di Bolino sui problemi delle popolazioni del Mezzogiorno e della società abruzzese.
Visse l’impegno politico in perfetta adesione ai principi del cattolicesimo democratico, esercitando responsabilmente il ruolo nelle istituzioni demandatogli dal corpo elettorale ed operando in modo tale che le scelte adottate rispondessero all’interesse generale e non collidessero con la sua coscienza di cristiano impegnato in politica.
Profuse la sua intelligente attività nella Presidenza del più antico ente morale cittadino, all’epoca preposto alla tutela della salute della popolazione e all’assistenza in favore delle generazioni anziane in condizioni di indigenza.
Ha compiuto un “cursus honorum” di considerevole rilievo: Consigliere Comunale, Consigliere ed Assessore Provinciale; a seguito dell’istituzione delle Regioni, fu membro del Consiglio Regionale, Assessore (con deleghe al Lavoro e successivamente alla Sanità) e Presidente dell’Assemblea.
E’ da attribuire alla sua iniziativa legislativa la realizzazione della “nuova ala” del presidio ospedaliero della Santissima Annunziata di Sulmona, che ha rappresentato nel tempo il più consistente intervento, in termini economici, deliberato dall’assemblea regionale in favore della nostra Città.
In un contesto in cui la Città di Sulmona attraversa uno dei momenti più difficili della sua millenaria storia, riteniamo sia necessario suggellare, con un atto formale, un riconoscimento ad un personaggio che, attraverso il suo concreto agire , ha operato tangibilmente per il progresso sociale della comunità cittadina e che, anche con l’attività di studioso e di politico, ha incontrovertibilmente contribuito a dare lustro a Sulmona.
Nella oggettiva condizione di crisi, non solo economica, che assilla la nostra Città riteniamo opportuno richiamare alla memoria della popolazione, sottoporre all’attenzione delle nuove generazioni e consegnare alla considerazione dei posteri, l’opera di concittadini, come Giuseppe Bolino, che, in quanto classe dirigente, hanno speso le proprie energie mettendo a disposizione della comunità di riferimento il proprio tempo, il proprio sapere, la propria sensibilità.
In ragione di ciò, nell’approssimarsi del trentennale dalla sua dipartita, stimiamo opportuno che la Città che gli ha dato i natali tributi a questo suo insigne figlio un doveroso ed imperituro omaggio, attraverso la intitolazione a suo nome di una strada o di un adeguato spazio pubblico (quale, ad esempio, la Villa Comunale) e ne avanziamo formale richiesta, ai sensi dell’art. 6 del vigente Regolamento sulla toponomastica cittadina.
Distinti saluti.
I Consiglieri Comunali
Daniele Del Monaco Mimmo Di Benedetto Gianfranco Di Piero
Luigi La Civita Alessandro Lucci
Alessandro Pantaleo
Luigi Santilli Mario Sinibaldi
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