"L'Associazione vive del tesseramento e del 5 per mille: a questo proposito ricordiamo che il codice fiscale da indicare per destinare il 5 per mille alla nostra associazione è 92018700663".L'incontro è stato aperto da Simona Pipponzi, presidente dell'associazione, che ha presentato gli ospiti ed illustrato l'argomento del convegno, al centro del quale è il calco della lapide romana, situata nel prospetto laterale della chiesa di San Giovanni a Castelvecchio Subequo: la chiesa al momento è chiusa a causa del sisma e la lapide si trova proprio in prossimità dl contrafforte di sicurezza realizzato dai Vigili del Fuoco. Erano presenti il sindaco di Raiano, Marco Moca, ed il sindaco di Castelvecchio Subequo, Pietro Salutari.
Il calco è stato fortemente voluto dal Prof. Damiano Fucinese, anima dell'Associazione, perché nella lapide è descritto il ripristino, effettuato in età romana dai corfiniesi per portare l'acqua nella valle Peligna dalla valle Subequana, acquedotto detto in dialetto raianese "Uccole", percorribile in parte e che è stato poi ripristinato in epoca moderna con il Canale Corfinio, che permette l'irrigazione delle campagne peligne, continuando la mirabile opera voluta dalle popolazioni preromane e poi restaurata dai romani.
La lapide di San Giovanni, già pubblicata dal Buonocore, non è molto nota ma racconta una bellissima storia che unisce le le vallate peligna e subequana e soprattutto ci fa capire come il nostro territorio debba essere visto in termini di integrità, sia essa culturale, storica, artistica, e soprattutto turistica. La lapide verrà murata nella sede della Riserva, a ricordare come quel posto (detto in raianese "Capo di Forma" con evidente riferimento alle acque che vi scorrono) a ricordare l'importanza dell'acqua per un paese come Raiano a vocazione agricola e a commemorarne la provenienza, ricordando alla popolazione lo stretto legame con le proprie origini e con i territori confinanti.
Il calco è stato effettuato dal restauratore Gabriele Malvestuto, in completo accordo con la Soprintendenza ai Beni Archeologici e utilizzando tecniche non invasive e soprattutto permettendo una resa perfetta dell'opera.
Le funzionarie di Soprintendenza Emanuela Ceccaroni e Rosanna Tuteri, presenti al convegno, hanno contribuito con interventi precisi e interessantissimi allo svolgimento dell'evento: Rosanna Tuteri ha illustrato con precisione l'iscrizione, inquadrandola storicamente e facendo riferimenti alle diverse realtà archeologiche della nostra zona. Emanuela Ceccaroni ha invece ricordato l'iter per la realizzazione del calco e l'importanza di discutere di argomenti quali l'acqua, non solo in termini storici e archeologici, ma anche relativi alle gestione attuale e all'importanza che riveste ancora oggi.
Giovanni Damiani ha invece condotto un excursus appassionato e appassionante sulle diverse tipologie di opere idrauliche in Abruzzo, con particolari riferimenti all'acquedotto delle "Uccole". A breve uscirà un suo libro proprio sulle opere idrauliche abruzzesi dalle origini ai giorni nostri, per cui il contributo, oltre che appassionato e documentato, è stato particolarmente adatto al tema del convegno.
"Con l'augurio di vedere le nostre ricchezze, siano esse monumenti, opere d'arte, risorse quali l'acqua e il verde, valorizzate da giuste politiche e da amministrazioni oculate, abbiamo voluto ripartire dall'acqua, che già a Raiano fu protagonista qualche anno fa della risistemazione degli spazi tra il comune ed il lavatoio, per cercare di riallacciare i fili della nostra storia e della nostra cultura, auspicando un legame con i paesi vicini e una maggiore attenzione a tematiche culturali di rilievo".
Simona Pipponzi, presidente ARCA onlus
