SULMONA -
Venerabilia è il titolo della mostra archeologica che è stata inaugura questa mattina a Sulmona nel Palazzo dell’Annunziata nell'ambito della manifestazione "Ars, Eros, Cibus". Per la prima volta sono state esposte alcune statue raffiguranti Venere provenienti dai siti archeologici abruzzesi, in particolare dalla Marsica e dall’area peligna. In un arco cronologico che va dal neolitico al I secolo dopo Cristo. La mostra è stata organizzata dalla Soprintendenza per i beni archeologici dell’Abruzzo in collaborazione con il Comune di Sulmona, Camera di Commercio dell’Aquila, Associazione Fabbricacultura.
All'inaugurazione oltre al numeroso pubblico erano presenti tra gli


altri Rosanna Tuteri e Eleonora Ceccaroni della Sovrintendenza dei Beni Storici ed Artistici, Anna Berghella Presidente dell'Associazione Fabbrica Cultura, Fabio Spinosa Pingue Presidente Confindustria L'Aquila, Giovanni D'Amico Vice Presidente Consiglio Regionale e l'artista sulmonese Alessandro Monticelli."Noi abbiamo come sovrintendenza concentrato la nostra attenzione in questa mostra dal titolo "Venerabilia"immagini di Venere nella città di Ovidio , proprio Per mettere in relazione Ovidio che è il tutor di questa manifestazione sulmonese con le veneri che sono statue che vengono soprattutto dalla marsica e dall'area peligna"ha spiegato la Tuteri."Queste statue arrivano dall'età neolitiche di 7000 anni fa, ci sono pezzi greci originali che si trovavano ad Aba Fucens.Venere insieme ad Ercole era una delle divinità piu' care alla cultura e alla religiosità antica perchè rappresenta il desiderio, l'amore e la fertilità e quindi un punto di condensazione delle speranze dei sogni delle popolazioni.Questa è una mostra che ci avvicina recuperando il tempo passato alle forze e agli ideali del nostro presente"ha concluso la Tuteri

Da una statuetta in terracotta che rivela i millenni della rappresentazione del corpo e dell’identità femminili, dalla preistoria fino alle figure scultoree di età romana che ritraggono Venere nella nitidezza della sua pelle, il breve percorso a contatto con la bellezza si articola nella sala di Arianna del Museo Archeologico di Sulmona. Il valore aggiunto della notorietà della città di Ovidio come Terra d’Amore trova oggi, con questa mostra dedicata a Venere,dea romana associata alla bellezza,alla fertilità e appunto all’amore, la sua sublimazione.
Dalle possenti figure delle Grandi Madri preistoriche alla delicata silhouette di Afrodite di età classica uno stretto vincolo unisce il desiderio alla fecondità, alla rigenerazione, alla bellezza che oltrepassa la morte, reinterpretato fino ai nostri giorni con il biancheggiare illusorio delle statue marmoree. Tra l’immobilità statuaria e il vorticare delle sensazioni si percorre un tragitto antico che lega mito, sogno, arte e bellezza in un’esperienza vitale che svela la metamorfosi delle realtà nella consapevolezza di percepire l’invisibile.
La mostra è aperta fino al 6 gennaio da martedì a domenica: 9-13;15,30-18,30 (lunedì chiuso).
INFO: 0864/210261 email: sba-abr@beniculturali.it ;www.archeoabruzzo.beniculturali.it
Sempre nell'ambito di "Ars, Eros, Cibus" in piazza XX Settembre, in collaborazione con i produttori del Consorzio Aglio Rosso di Sulmona è stata realizzata questa mattina una treccia d’aglio record della lunghezza di circa 20 metri.