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sabato 27 luglio 2013

PEZZOPANE: “BENE FARE IL PUNTO SUL METANODOTTO SNAM”.

SULMONA - “Bene ha fatto il sindaco di Sulmona a convocare un incontro pubblico per fare il punto sul metanodotto Snam e per stabilire le prossime mosse da adottare”. Lo afferma la senatrice Stefania Pezzopane, alla vigilia dell’incontro a Sulmona previsto per il 29 luglio.“Sulla questione pendono la pronuncia d’incostituzionalità di una legge regionale, che cercava di sbarrare la strada alla realizzazione del metanodotto e l’assurda presa di posizione del presidente della Regione Chiodi, che afferma paradossalmente che l’incostituzionalità di une legge votata dal Consiglio regionale era nota a tutti. Non è chiaro allora, o forse sì, come mai il presidente della Regione non sia corso immediatamente a ripari, costituendosi a difesa di una legge che tutela il territorio e i cittadini.
Sebbene non potrò essere presente all’incontro, come ho comunicato al sindaco Ranalli con una lettera, sto seguendo da vicino la vicenda. Ho depositato il testo di un’interrogazione, che sarà pubblicata a breve, per conoscere quali siano i progetti del governo e se intenda realmente autorizzare la realizzazione di un gasdotto in una zona ad alta sismicità, come l’Abruzzo,
Con l’interrogazione- prosegue la senatrice- si chiede anche se l’esecutivo abbia intenzione di adottare delle misure, e quali, per risolvere il conflitto di attribuzioni, nel rispetto della volontà espressa dal Consiglio regionale e dai comitati cittadini che hanno manifestato la loro contrarietà alla realizzazione dell’opera.
La mobilitazione deve proseguire, anche a livello istituzionale, e resto a disposizione per ogni iniziativa che vada nell’interesse della tutela del nostro territorio”.


Il testo dell'interrogazione;

"Premesso che:  il progetto del metanodotto Snam Rete Gas SpA, denominato "Rete Adriatica", è un gasdotto avente lunghezza complessiva di 687 chilometri lungo un tracciato che attraversa la penisola, dalla Puglia all'Emilia-Romagna, a partire da Massafra (Taranto) fino a Minerbio (Bologna), e che dovrebbe interessare il territorio abruzzese per 103 chilometri, tra Sulmona e L'Aquila in direzione Foligno, passando in un territorio, dunque, altamente sismico e comprensivo di aree protette: in totale tre parchi nazionali, uno regionale e oltre 20 siti di rilevanza comunitaria;
- i comitati cittadini e numerosi sindaci della valle Peligna, in Abruzzo, hanno manifestato  in più occasioni contro il progetto del metanodotto per l'elevato rischio sismico, oltre che per l'impatto ambientale e paesaggistico, legati alla realizzazione di tale opera;
- il 3 marzo 2011 era stato votato all'unanimità, in Commissione Consiliare Lavori pubblici del Consiglio regionale dell’Abruzzo, un progetto di legge che impedisce la costruzione del metanodotto della Snam nella zona altamente sismica della Valle Peligna, introducendo, a integrazione della legge regionale 32 del 2009, ''l'incompatibilità della localizzazione e realizzazione di oleodotti e gasdotti che abbiano diametro superiore o uguale a 800 millimetri e lunghezza superiore a 40 chilometri e degli impianti termoelettrici di compressione a gas naturale connessi agli stessi, nelle zone a massimo rischio sismico, aree protette, aree a vincolo idrogeologico''; il progetto di legge impone anche che la realizzazione dell'opera venga fatta d'intesa con la Regione Abruzzo, come è successo nel caso delle nuove concessioni petrolifere;
- il 27 dicembre 2010 il Comune dell'Aquila ha annunciato la presentazione di una denuncia alla Commissione europea, nella quale vengono chieste verifiche approfondite sull'  iter  autorizzativo e sulla stessa realizzazione dell'impianto del gasdotto, il cui percorso, attraversando una parte rilevantissima della dorsale appenninica, interessa anche i centri del cratere del terremoto avvenuto in Abruzzo il 6 aprile 2009;
- il 7 marzo 2011 il Ministero dell'ambiente ha decretato, di concerto con il Ministro per i beni e le attività culturali, la compatibilità ambientale del progetto "Metanodotto Sulmona-Foligno e Centrale di compressione di Sulmona", a condizione che si ottemperi a 46 tra prescrizioni e disposizioni della Commissione tecnica di verifica dell'impatto ambientale VIA e VAS, nonché ad altre numerose prescrizioni del Ministero per i beni culturali;
- che il Consiglio regionale ha adottato la legge 19 giugno 2012, n. 28, con cui si apportavano modifiche alla L.R. 3 marzo 2010, n. 7 (Disposizioni regionali in materia di espropriazione per pubblica utilità) ed integrazioni alla L.R. 10 marzo 2008, n. 2 (Provvedimenti urgenti a tutela del territorio regionale), con la quale la Regione stabilisce l’incompatibilità nelle aree sismiche di prima categoria di oleodotti e gasdotti che abbiano diametro superiore o uguale a 800 millimetri e lunghezza superiore a 40 Km e di impianti termoelettrici e di compressione a gas naturale ad essi connessi,

- con delibera del 3 agosto 2012, il Consiglio dei ministri ha impugnato dinanzi alla Corte Costituzionale, ai sensi dell'art. 127 della Costituzione, la suddetta legge regionale n. 28 del 2012,

- con sentenza n. 182 del 2013, la Corte costituzionale ha dichiarato l'illegittimità costituzionale della legge per violazione dell'art. 117, terzo comma, della Costituzione nonché del principio di leale collaborazione.

 si chiede di sapere se

il governo intenda realmente autorizzare la realizzazione di un gasdotto in una zona ad alta sismicità, come l’Abruzzo;

se  il Governo intenda adottare delle misure, e quali, per risolvere il conflitto di attribuzioni, nel rispetto della volontà espressa dal Consiglio regionale e dai comitati cittadini che hanno manifestato la loro contrarietà alla realizzazione dell’opera.