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venerdì 19 ottobre 2012
L'ALLARME DEI VESCOVI PER LE TERRE MINACCIATE DAI RISCHI AMBIENTALI
Una nuova denuncia arriva dalla Conferenza Episcopale Abruzzese-Molisana per quelle che vengono definite le "ferite delle nostre terre, minacciate da progetti di 'sviluppo' che sono invero segnati da gravi rischi ambientali". Il compito di curarle, per la Conferenza Episcopale Abruzzese e Molisana, "coinvolge tutti, in particolar modo coloro che, a livello locale, regionale e nazionale, hanno ricevuto il mandato di governare lo sviluppo del territorio perché agiscano in nome del bene
comune e non di una singola parte, prestando ascolto al grido della nostra terra, del nostro mare, del nostro cielo".
Il riferimento, secondo i Vescovi, è soprattutto per i progetti di sfruttamento energetico, petrolifero. "In luogo di una vera “conversione” a progetti di crescita sostenibile, in ascolto della voce dei territori e delle popolazioni di cui abbiamo la cura pastorale, si confermano e si aggravano le scelte più rischiose per la salute e il benessere di tutti" spiegano i prelati "La stessa promessa di uno sviluppo economico viene a cadere di fronte alla grave situazione economica e sociale, ancora nel pieno della crisi che investe il nostro Paese e, in particolar modo, la nostra regione: con l’eventuale realizzazione dei progetti di sfruttamento energetico non si sanerebbe la ferita della disoccupazione e della recessione, si accrescerebbe il senso di abbandono e di sopraffazione che le nostre genti percepiscono di fronte a chi esercita poteri decisionali, si avanzerebbe nella spoliazione del nostro ambiente naturale e della nostra economia agricola e turistica, in maniera irreversibile e irresponsabile.
Come afferma il recente documento della CEI in occasione della settima giornata nazionale per la salvaguardia del Creato (“Educare alla custodia del creato per sanare le ferite della terra”), noi non possiamo “dimenticare le ferite di cui soffre la nostra terra, che possono essere guarite solo da coscienze animate dalla giustizia e da mani solidali. Guarire è voce del verbo amare, e chi desidera guarire sente che quel gesto ha in sé una valenza che lo vorrebbe perenne, come perenne e fedele è l’Amore che sgorga dal cuore di Dio e si manifesta nella bellezza del creato, a noi affidato come dono e responsabilità. Con esso, proprio perché gratuitamente donato, è necessario anche riconciliarsi quando ci accorgiamo di averlo violato”