SULMONA - Quattro scenari diversi per quattro serenate d'amore nel centro storico di Sulmona.  Concerti itineranti sotto i balconi  di antichi palazzi sulmonesi in diversi suggestivi angoli all'interno delle antiche mura per far rivivere diverse tipologie di seranate d'amore. E' l'iniziativa targata Fabbricacultura che animerà la  notte di venerdi 20 luglio (ore 21.30) con la collaborazione della Camera di Commercio dell’Aquila, l'associazione Mutagninjazz, con il patrocinio del Comune. Si partirà da palazzo dell'Annunziata, passando per piazza XX Settembre, Fontana del Vecchio e piazza Plebiscito. Da un balcone di ogni palazzo si affaccerà una dama diversa, dei sestieri di porta Bonomini, Filiamabili, 
Manaresca e del 
borgo di Santa Maria della Tombaa. Sulla scorta di quanto avveniva in passato, con i trovatori oppure con i menestrelli delle corti italiane, sono state scelte quattro diverse serenate, La napoletana, con il gruppo "I Misticanza " che si avvalgono del cantante-chitarrista Fabrizio Grassi che spazia dalla canzone Napoletana alla Taranta salentina coadiuvato dalla cantante Roberta Polverini e dal fisarmonicista-organettista Francesco Mollica. A seguire la serenata romana con i " Musici romani " Maurizio Fortini che faranno rivivere la grande tradizione romana con Maurizio Giuliani al mandolino e Pino Caronia al violino. A fare gli onori di casa sarà la serenata Abruzzese-molisana del gruppo di Chiauci che riporteranno in vita canti e balli di casa nostra. A chiudere la manifestazione la serenata spagnola, in cui il gruppo poliedrico formato dal tenore Pino Macagno il chitarrista-cantante Amedeo Federici e la flautista Evi Baba, porterà in scena, traendo ispirazione dal "Barbiere di Siviglia" di Rossini,  l'innamorato Conte di Almaviva sotto la finestra della bellissima Rosina. I gruppi presenteranno il proprio spettacolo della durata di circa 20 minuti ognuno, compresa una piccola spiegazione, ripetuto in ogni piazza. Un evento che rientra "nell’ottica di continuare ad accreditare il comprensorio di Sulmona come Terre d’Amore" come spiega la presidente di Fabbricacultura, Anna Berghella, in una nota "muovendo dai noti elementi che caratterizzano la nostra città (il poeta Ovidio, i Confetti e Celestino V), tutti riconducibili ai temi dell’amore nelle sue mille sfaccettature". L'etimologia della parola "serenata", contrariamente a quanto si è creduto nei secoli passati, non proviene da "sera" ma da "serenare" cioè far sereno il cielo" oppure da "sereno" nel senso di cielo scoperto (stellato), nella prima parte della notte. Si tratta di un concerto di voci e suoni, che si svolge di notte al sereno sotto le finestre della propria innamorata. Le origini risalgono al Medioevo e la musica non seguiva una particolare forma, cantata da una persona accompagnata da uno strumento a corda.
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