SULMONA - Una legge regionale peligno-sangrina, che unisca gli ospedali di Sulmona e Castel di Sangro. A questo punta il Consiglio comunale di palazzo San Francesco che sta per approvare (seduta ancora in corso in questo momento) l'ordine del giorno, con una proposta che prevede "misure straordinarie per la tutela del diritto alla salute e per l'erogazione dei livelli essenziali di assistenza nell'area territoriale del centro Abruzzo". Impegnano la presidenza del Consiglio comunale all'attivazione di una commissione speciale, composta dai capigruppo consiliari. Si tratta di una proposta avanzata dal capogruppo Pd, Antonio Iannamorelli. Per presentare la delibera e sottoporla al vaglio della Regione, probabilmente nel prossimo settembre, si necessitano altre quattro delibere di altrettanti consigli comunali. Sit in fuori dalla residenza municipale dei sindacati, come annunciato nei giorni scorsi, i quali hanno distribuito il volantino (clicca qui),
prima dell'avvio dei lavori.
Tutti in piedi nell'aula consiliare in apertura della seduta straordinaria, convocato da nove consiglieri, per un minuto di silenzio in omaggio a Pino Papponetti, scomparso ieri mattina. Sospesi, immediatamente dopo, i lavori per quindici minuti, al fine di consentire una riunione dei capigruppo richiesta dal consigliere Luciano Marinucci. La
delibera, che arriva in seguito alla grave situazione in cui versa il nosocomio SS Annunziata, sia sotto il profilo gestionale che sotto quello dell'erogazione dei servizi, comprende anche l'istituzione di un fondo speciale annuale, finanziato con risorse ordinarie di bilancio dela regione Abruzzo e distinto dal fondo sanitario.Una soluzione che non piace al consigliere Manasseri: "Non abbiamo concluso niente. Da un po' di anni sono seduto qui e non è cambiato nulla", non condividendo quanto esposto negli interventi precedenti dei consiglieri Iannamoreli e Marinucci.
Il consigliere di maggioranza Di Cesare, invece, critica pesantemente la Regione sostenendo che "dopo sedici mesi non sappiamo dove sono finiti i fondi anche per le sale operatorie". Affonda il dito nella piaga sanitá contro la sua parte politica affermando "condivido quello che dicono i sindacati, ci stanno prendendo in giro. È un' ammissione dolorosa da parte mia". Punta il dito contro il direttore generale che non rispetta quello che dice. Dimissioni del manager intanto chiedono dalla platea i sindacati cgil, cisl e uil. "La città si sente ghettizzata, vilipesa e spogliata" aggiunge Di Cesare, spiegando che la proposta va presa come primo elemento di salvaguardia. "L'unificazione degli ospedali ci metterebbe al riparo da prossime eventuali chiusure. Sono d'accordo con la proposta". Definisce il governatore regionale un "Pessimo presidente e pessimo assessore per la Valle Peligna"(e parte l'applauso in platea). la riunione è ancora in corso.