Foto stalla crollata |
“era letteralmente accartocciata su se stessa, tutta ricoperta di neve, con sotto l’intero gregge, 500 animali, il lavoro di una vita. Fortunatamente,
però, le balle e la struttura portante avevano creato una sorta di igloo salvando la maggior parte degli ovini”. Ingenti, comunque, i danni per l’azienda (almeno 100mila euro) che si tramanda da generazioni, in attesa di un ok di Comune e Parco nazionale d’Abruzzo, per la realizzazione di una struttura adeguata alle esigenze. “Sono passati oltre trent’anni”, aggiunge, “ma il percorso ancora non arriva alla meta”. Il Comune, però, stavolta, si è attivato subito mettendo a disposizione una stalla della fondazione Sibari per il ricovero delle pecore scampate al disastro. Sui tempi lumaca delle istituzioni arriva la stoccata di Confagricoltura: “l’Abruzzo, soprattutto quello delle aree interne, ha due punti di forza per crescere e competere”, afferma il direttore Stefano Fabrizi, “il turismo e le attività connesse al territorio, come la pastorizia, ma se per avere un’autorizzazione per realizzare una stalla al passo con i tempi non bastano 30anni, allora qualcosa va rivisto. Comune e Parco cambino passo per non diventare una zavorra del sistema economico-produttivo”. Il crollo del tetto, comunque, rappresenta una stangata pesantissima per la storica azienda di Pescasseroli, che non era assicurata poiché nessuna compagnia aveva accettato di fare una polizza per una struttura precaria. “Alleviamo pecore da generazioni”, conclude sconsolata Elda Grassi, “e gestiamo un punto vendita di prodotti del Parco nazionale d’Abruzzo: Siamo i primi interessati a tutelare la natura contrariamente a molti che vorrebbero la desertificazione del nostro territorio con l'abbandono di tutte le attività”.