SULMONA - "Indecente. Non troviamo altra parola per definire quello che ieri è andato in onda nel momento in cui il Giro d’Italia è passato a Sulmona davanti a Case Pente. Le telecamere della Rai hanno inquadrato – per caso? - un cantiere che appariva impeccabile, con gli operai tutti rigorosamente con le loro casacche gialle e tutti dotati dell’obbligatorio elmetto da lavoro che, festanti, salutavano i “girini”.Disegnata a terra una gigantesca bicicletta e la scritta “W il Giro “. Ben visibile, in primo piano, il nome della multinazionale tedesca che, per conto della Snam, sta costruendo la centrale di compressione. Non c’è che dire: uno spot in piena regola, che ha mostrato agli italiani come deve essere un cantiere modello, perfettamente in ordine, e carico di entusiasmo nei confronti di uno degli sport nazionali più amati.Peccato che quella scritta era incompleta perché, dopo “W il giro” doveva seguire “abbasso l’ambiente e la storia della Valle Peligna”. Il volto nascosto di quello spot è, infatti, un’area totalmente sventrata e devastata dalle gigantesche ruspe della Snam che, pur di realizzare un’opera che non serve a nessuno, hanno cancellato per sempre le tracce lasciate da un popolo che viveva in questa valle fin da 4200 anni fa.
Il volto nascosto di quello spot è un’area resa libera da organi dello Stato per essere aggredita dal cemento e che in tempi antichissimi era ritenuta sacra dai nostri avi perché ospitava due necropoli, che oggi non ci sono più. Il volto nascosto di quello spot è un paesaggio massacrato – che gli italiani che seguivano il Giro non hanno visto e non vedranno mai – in un territorio che è il crocevia del sistema dei Parchi abruzzesi e che potrebbe essere una delle capitali, se non la capitale, della natura protetta in Italia.
Il volto nascosto di quello spot è un cantiere illegale – vero, Snam? - che non poteva aprire perché non ha adempiuto alle prescrizioni ante operam dettate dal decreto VIA quale condizione fondamentale per l’avvio dei lavori. Il volto nascosto di quello spot è un cantiere illegale che continua ad andare avanti nonostante che l’autorizzazione a costruire sia scaduta il 7 marzo 2023 e mai più prorogata. Il volto nascosto di quello spot è costituito da lavori iniziati prima che siano state concluse le indagini di archeologia preventiva.
Il volto nascosto di quello spot é quello degli esposti che su queste illegalità abbiamo presentato da molto tempo e dei quali non si è saputo più nulla. La Procura della Repubblica ci dica, dopo due anni, qual’é il loro esito. Essi sono infondati? E allora, che vengano archiviati. Hanno invece un fondamento? E allora che si proceda".
Mario Pizzola
(Coordinamento Per il clima Fuori dal fossile – Sulmona)
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