
SULMONA – Un referendum propositivo in cui i cittadini possano
votare la messa al bando definita del metanodotto e delle opere ad alto impatto
ambientale dal territorio peligno e capire, così, chi è realmente contrario e chi lo dice solamente, è la proposta che lancia
Api sulmonese “considerata l'imminenza della scadenza dei termini per la
concessione delle autorizzazioni da parte del governo ed in mancanza di un
perentorio no da parte della Giunta Comunale”. L’intenzione,
come spiega la coordinatrice del partito Rosanna Sebastiani in una nota, è quella di chiamare a raccolta i comitati, le forze politiche e sociali, le associazioni e tutti coloro che hanno a cuore la salvaguardia dell'ambiente e il futuro delle nuove generazioni “anche per dare ai cittadini-elettori la possibilità di avere ben chiaro oltre ogni fumosità tecnico-burocratica, chi è schierato a favore degli interessi della città e chi invece finge di farlo”. L'assemblea dei comitati che si è svolta ieri
nella sede della Comunità Montana Peligna, pur
evidenziando “lo sforzo generoso e l'impegno costante dei suoi promotori, ha
però fatto rilevare il rischio che tutto il lavoro profuso fino ad oggi possa
essere vanificato dall'atteggiamento assunto dagli organi esecutivi delle amministrazioni sia di Sulmona sia
della Provincia dell'Aquila sia della Regione Abruzzo” prosegue Api “sebbene
sul piano formale tutti questi enti abbiano manifestato con ordini del giorno
votati all'unanimità la contrarietà alla realizzazione di un'opera dall'enorme
impatto ambientale e di nessuna utilità per le popolazioni locali e dell'intero
Paese, nessun atto sostanziale di reale contrasto al progetto SNAM è stato
posto in essere. Il pericolo maggiore al quale si va incontro è quello di un generale
calo di tensione da parte delle popolazioni, stanche di esercitare pressioni su
amministratori lontani dalle volontà e dagli interessi collettivi.come spiega la coordinatrice del partito Rosanna Sebastiani in una nota, è quella di chiamare a raccolta i comitati, le forze politiche e sociali, le associazioni e tutti coloro che hanno a cuore la salvaguardia dell'ambiente e il futuro delle nuove generazioni “anche per dare ai cittadini-elettori la possibilità di avere ben chiaro oltre ogni fumosità tecnico-burocratica, chi è schierato a favore degli interessi della città e chi invece finge di farlo”. L'assemblea dei comitati che si è svolta ieri
Inoltre, le azioni svolte dalle forze politiche sono sempre risultate timide e scarsamente coordinate, lasciando sulle spalle del Comitato e del suo portavoce, Mario Pizzola, l'onere di proseguire in azioni di sensibilizzazione e di organizzazione defatiganti. È giunto quindi il momento, prima che la partita venga chiusa per l'immobilismo degli enti competenti e per la sudditanza dimostrata da molti nei confronti della multinazionale ENI, di rilanciare la questione e di tracciare una linea chiara e definitiva tra coloro che sono realmente contro il metanodotto e quelli che lo sono a chiacchiere”