la presenza delle diatomee (alghe unicellulari) nel fegato e nei reni del cadavere e accertare lo stato di diluizione del sangue, essendo il corpo del 24enne in avanzato stato di decomposizione. Le diatomee sono utili anche per risalire all'epoca della morte del giovane. La presenza di acqua nei polmoni è l'unico particolare che viene confermato da fonti vicine alle indagini perchè gli atti dell'inchiesta sono stati secretati dalla procura di Bari che indaga sulla morte dello studente marchigiano di 24 anni, scomparso da Pescara il 14 dicembre scorso, il cui cadavere è stato trovato in mare a Bari-Palese il 7 gennaio. Sul corpo, così come era già emerso, il medico legale Giancarlo Divella non ha rilevato ferite che possano far pensare ad una morte violenta del giovane. Sul cadavere è stato eseguito anche l'esame del Dna per accertare formalmente l'identità del cadavere sfigurato dalla lunga permanenza in acqua. In attesa del risultato dell'esame genetico, la procura di Bari ieri ha diffuso una nota in cui afferma che il cadavere ritrovato sul lungomare “con sufficiente grado di verosimiglianza è quello di Roberto Straccia”.
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giovedì 12 gennaio 2012
CASO STRACCIA, DALL'AUTOPSIA ACQUA NEI POLMONI DEL GIOVANE
BARI- L'autopsia compiuta sul corpo di Roberto Straccia ha accertato la presenza di
acqua di mare nei polmoni del giovane ma - secondo gli esperti - il dato è solo uno degli
elementi attraverso i quali può
essere accertata la morte per annegamento. È
quanto si è appreso in seguito all’esame autoptico effettuato ieri a Bari. Non
sono state rilevate tracce di morte violenta. Per
avere certezza che il decesso sia stato causato da annegamento bisognerà ora, secondo gli esperti, rilevare
la presenza delle diatomee (alghe unicellulari) nel fegato e nei reni del cadavere e accertare lo stato di diluizione del sangue, essendo il corpo del 24enne in avanzato stato di decomposizione. Le diatomee sono utili anche per risalire all'epoca della morte del giovane. La presenza di acqua nei polmoni è l'unico particolare che viene confermato da fonti vicine alle indagini perchè gli atti dell'inchiesta sono stati secretati dalla procura di Bari che indaga sulla morte dello studente marchigiano di 24 anni, scomparso da Pescara il 14 dicembre scorso, il cui cadavere è stato trovato in mare a Bari-Palese il 7 gennaio. Sul corpo, così come era già emerso, il medico legale Giancarlo Divella non ha rilevato ferite che possano far pensare ad una morte violenta del giovane. Sul cadavere è stato eseguito anche l'esame del Dna per accertare formalmente l'identità del cadavere sfigurato dalla lunga permanenza in acqua. In attesa del risultato dell'esame genetico, la procura di Bari ieri ha diffuso una nota in cui afferma che il cadavere ritrovato sul lungomare “con sufficiente grado di verosimiglianza è quello di Roberto Straccia”.
la presenza delle diatomee (alghe unicellulari) nel fegato e nei reni del cadavere e accertare lo stato di diluizione del sangue, essendo il corpo del 24enne in avanzato stato di decomposizione. Le diatomee sono utili anche per risalire all'epoca della morte del giovane. La presenza di acqua nei polmoni è l'unico particolare che viene confermato da fonti vicine alle indagini perchè gli atti dell'inchiesta sono stati secretati dalla procura di Bari che indaga sulla morte dello studente marchigiano di 24 anni, scomparso da Pescara il 14 dicembre scorso, il cui cadavere è stato trovato in mare a Bari-Palese il 7 gennaio. Sul corpo, così come era già emerso, il medico legale Giancarlo Divella non ha rilevato ferite che possano far pensare ad una morte violenta del giovane. Sul cadavere è stato eseguito anche l'esame del Dna per accertare formalmente l'identità del cadavere sfigurato dalla lunga permanenza in acqua. In attesa del risultato dell'esame genetico, la procura di Bari ieri ha diffuso una nota in cui afferma che il cadavere ritrovato sul lungomare “con sufficiente grado di verosimiglianza è quello di Roberto Straccia”.
