ISERNIA - "Salviamo la tratta ferroviaria Carpinone - Sulmona, Abruzzo e Molise di nuovo insieme per una giusta causa". E' lo slogan coniatodalle associazioni Logo Molise e Le Rotaie che hanno organizzato un treno speciale per il 4 marzo per mettere in atto una manifestazione finalizzata al recupero della tratta ferroviaria. Molti i sindaci di tanti Comuni abruzzesi e molisani, parte dell'associazione dei Borghi d’Eccellenza del Molise, che si uniscono all’azione intrapresa dal sindaco di
Carovilli, Antonio Cinocca, dal primo cittadino di San Pietro Avellana, Francesco Lombardi e da tutti i sindaci appartenenti al Consorzio Assomab finalizzata alla sensibilizzazione per la salvaguardia e il recupero della tratta che rischia di restare un ramo secco da tagliare. "Tutti insieme appassionatamente manifestano la necessità e la ferma volontà di nell’esternare il loro disappunto sulla chiusura della tratta ferroviara in questione che è assolutamente tra le piu’ belle e suggestive d’Europa e non solo" si legge in una nota, in cui vengono evidenziate le proposte, come il rivolgersi alle Ferrovie Turistiche che in Italia gestiscono le ferrovie del Basso Sebino e della Val d’Orcia. "Prendiamo spunto dalle ferrovie Sarde dove la linea effettuata dal Trenino Verde della Sardegna ha migliaia di gitanti ogni stagione" aggiungono "confrontiamoci con la realtà della Val d’Elsa – Poggibonsi, facciamo ns le idee della linea turistica della Valmorea. Insomma facciamo di una eccellenza il nostro futuro turistico"
"Siti incontaminati, paesaggi mozzafiato, storicità e ricordi di un tempo passato che fu’ che ha determinato inequivocabilmente lo sviluppo turistico della zona della tratta.
Una tratta inaugurata il 1892 scavando gallerie ( Monte Pagano di 3109 m. e Monte Rotila per 2175m. ), innalzando viadotti, costruendo ponti, su un percorso pieno di saliscendi e rendendo l’opera dell’uomo un tutt’uno con la natura. I convogli da Sulmona a Castel di Sangro impegnavano circa 4 ore per poi arrivare in due ore a Carpinone. Sei ore di spensierata ed inimmaginabile passeggiata nella natura piu’ selvaggia, che permetteva riflessioni ed appassionava i pendolari che nonostante i tempi di percorrenza non sarebbero mai voluti arrivare alla propria fermata. Anni di massimo splendore che la seconda guerra mondiale, a causa del razionamento del carburante, rese ancora piu’ suggestiva in quanto vedette poste all’opera le locomotive a vapore che sino al 1941 divennero padrone dell’esercizio. Purtroppo la guerra rese impraticabile la tratta e solo il 10 dicembre 1947 si riassaporò l’ebbrezza del viaggio con la riapertura della tratta Sulmona-Roccaraso-Carovilli. Solo nel 1960 la tratta ebbe a essere ripercorsa interamente con un treno speciale. Gli inverni rigidi e pieni di neve, nonostante la motorizzazione, non intaccarano per nulla l’importanza della linea che rendeva giusto collegamento non reso possibile su gomma. Sopravissuta alla guerra sembra adesso cadere vittima della politica dei rami secchi. Nessuno pero’ deve dimenticare che nel 1984 un inverno pieno di neve che rese impraticabili le strade rese omaggio alla tratta ferroviaria che permise il collegamento tra l’Abruzzo ed il Molise. E così la socetà Sangritana, nel 1987, ebbe ad inventarsi il treno della neve". Il 10 dicembre 2011 e’ stato l'ultimo viaggio lungo quella linea. Alle ore 22,00 in quel di Sulmona. "Forse ci daranno del nostalgici" continuano nella nota "ma noi ci batteremo con tutte le nostre forze affinche’ un patrimonio come la tratta ferroviaria in questione ( promossa la richiesta di patrimonio dell’Unesco dal Sindaco di Pettorano sul Gizio, dr. Giuseppe Berarducci), non muoia e manifesti la sua vocazione turistica e chissa’ con la locomotiva a vapore per un viaggio a ritroso nel temp".
