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mercoledì 14 dicembre 2011

VARIANTE NTA, MASTRANGIOLI RISPONDE ALLE ACCUSE

SULMONA –  Non trova pace la variante nta nucleo industriale di Sulmona, che torna nel mirino delle polemiche. Risponde e rimanda al mittente le accuse il capogruppo pd in Provincia, Enio Mastrangioli, che in un lungo comunicato stampa risponde. “Se c’è qualcuno che ha perso l’occasione per dare un “segno di compattezza al territorio” questo qualcuno è sicuramente il Sindaco di Sulmona che, nei suoi tre anni di mandato, non ha fatto nulla per coordinare e unire il territorio al fine di impedire la chiusura di fabbriche e

la soppressione di uffici, servizi e attività importanti per l’intero territorio” Così risponde il Capogruppo del PD alla provincia Enio Mastrangioli al primo cittadino che, all’indomani del Consiglio provinciale, lo criticava per non aver votato la varante alle normative tecniche del nucleo industriale di Sulmona. “Non era nostra intenzione ritornare sull’argomento, già fin troppo dibattuto in questi mesi” scrive Mastrangioli nella nota “ma le considerazioni polemiche del Sindaco di Sulmona e dell’Assessore Gianni Cirillo impongono delle doverose precisazioni sulle ragioni che hanno portato il Gruppo del PD,
su mandato di tutti i Gruppi di Minoranza a votare contro il provvedimento”. “Non è stato il Gruppo del PD a far circolare le partite catastali relative alle proprietà dei familiari della vicepresidente esistenti all’interno dell’Area Industriale di Sulmona, così come non siamo stati gli unici, successivamente a tale episodio, a chiedere la revoca della delibera del 29 agosto scorso, poiché, come è noto, anche componenti importanti della Maggioranza si sono distinti nel richiedere tale atto da parte della Giunta”. Secondo Mastrangioli, inoltre “non è stato il solo Gruppo del PD ad esprimere riserve e dubbi sul secondo e parallelo procedimento avviato in Commissione Territorio senza aver prima proceduto alla revoca della  delibera di agosto” e “l’audizione del’Assessore Cirillo e del Dott. Iezzi in Commissione Territorio, effettuata solo venerdì 9, cioè due giorni prima del Consiglio benché da noi richiesta diverse settimane prima, ha fatto emergere situazioni e problematiche di una certa gravità, o comunque di un rilievo tale da imporre una maggiore riflessione, per gli effetti che alcune norme potrebbero esplicare in relazione ad insediamenti  a carattere non industriale già presenti all’interno del nucleo. Tra queste anche l’aver appreso che il Comune di Sulmona, su mandato della Provincia, ha già dato un incarico per scorporare una parte dell’Area Industriale e integrarla nel PRG di Sulmona,  con la documentazione già consegnata in Provincia. Il tutto, senza che ai Componenti della Commissione e Consiglieri Provinciali risultino atti, in cui tale decisione sia stata assunta, e con l’impressione che tali scelte siano state effettuate in incontri, non sappiamo fino a che punto ufficiali e con quali partecipanti, tenutisi nei mesi scorsi”. Quarto punto a firma Mastrangioli “dopo l’audizione di venerdì scorso del Comune di Sulmona e del Nucleo, sono stati predisposti diversi e importanti emendamenti ai contenuti della variante, consegnati solo mezz’ora prima del Consiglio, sui quali il Settore Urbanistica della Provincia ha espresso per alcuni parere positivo e per altri negativo che nemmeno l’Ufficio di Presidenza aveva. Per tali ragioni, come è noto anche al Sindaco, nelle varie interruzioni del Consiglio che ci sono state, componenti politiche della Maggioranza hanno chiesto e insistito per una ulteriore fase di riflessione per i dubbi e le incertezze procedurali e di sostanza. Se poi, cinque minuti prima del voto in Consiglio, per obbligo di fedeltà di Maggioranza, c’è stato un cambio di opinioni da parte delle stesse componenti, analoga cosa non poteva fare la Minoranza perché i dubbi non erano di natura politica, cioè sulla necessità di modificare le norme del Nucleo, bensì sulla regolarità della procedura seguita, rafforzati da quanto ascoltato nel “retro consiglio”. Per alcuni, molto probabilmente, da anni, le regole del procedimento amministrativo, i conflitti di interesse, non hanno alcun valore, per noi invece valgono e le vogliamo difendere in ogni circostanza e occasione, con spirito costruttivo e responsabile.  E il nostro, come possono testimoniare i componenti delle Commissioni Consiliari e  come ha affermato in Consiglio lo stesso Presidente della Commissione Territorio, sin dall’inizio è stato un atteggiamento responsabile e costruttivo, finalizzato a mettere in sicurezza l’intero iter seguito, sia per salvaguardare le persone coinvolte che per garantirne l’impugnabilità delle nuove norme da parte di terzi. Il tutto per il bene del territorio e per garantire l’effettiva applicazione delle nuove norme nel più breve tempo possibile. D’altronde, chiediamo, se la Giunta era certa della regolarità formale e sostanziale del procedimento seguito perché la Delibera di Giunta n. 161 del 29 Agosto non è stata mai portata all’attenzione della Commissione Territorio per i pareri del caso? Anzi è stata ritirata con Delibera di Giunta n. 196 dell’11/11/11 con motivazioni abbastanza deboli. Per queste ragioni” conclude Mastrangioli “rigettiamo al mittente le accuse di aver voluto ritardare e impedire l’approvazione di un atto importante per lo sviluppo della Valle Peligna, in particolare quando esse provengono da chi per un anno e mezzo ha tenuto fermo un procedimento avviato con la Conferenza dei Servizi del 23 marzo 2010 e sbloccatosi solo grazie ad un “Atto stragiudiziale di diffida” inviato da un privato all’Amministrazione Provinciale il 20 luglio 2011”.