"Eppure non
eravamo arrivati a pensare che la
Snam , pur di vincere la partita a tutti i costi, sarebbe
arrivata a cambiare platealmente le carte in tavola. E invece è avvenuto.
Nel giugno
scorso – ma solo ora ne abbiamo avuto notizia - la Snam ha chiesto al Ministero dello
Sviluppo Economico di accordarle una
corsia preferenziale per la costruzione della centrale di compressione prevista
a Sulmona, anticipandone l'iter rispetto al metanodotto.
E il
Ministero, acriticamente, ne ha accolto la richiesta, separando l'iter
autorizzativo della centrale da quello del metanodotto. La
Snam sostiene, in una "dichiarazione" del 21
giugno, che ha bisogno di "dare avvio anticipatamente, rispetto al
metanodotto, alla realizzazione della centrale gas di Sulmona e alle quattro
linee di collegamento alla rete Snam esistente" perchè ha necessità di immettere nel metanodotto esistente
del versante Tirrenico (Transmed) il gas del "campo di stoccaggio" di
San Salvo (Chieti). In questo modo la Snam assegna alla centrale di compressione di Sulmona una finalità nuova,
ben diversa da quella per cui era nato il progetto, che era quella di spingere
il gas nel nuovo metanodotto, ancora da autorizzare, da Sulmona a Minerbio
(che è parte del mega gasdotto "Rete Adriatiatica" di 687 km da Brindisi a
Minerbio-Bo) . E se la realizzazione del nuovo metanodotto, da Sulmona a
Minerbio, non dovesse avvenire, come auspicano i cittadini e le
Amministrazioni pubbliche del territorio? Oppure, se il metanodotto
dovesse cambiare tracciato, non passando più per Sulmona? Potremmo ritrovarci nella assurda situazione di vedere autorizzata la
costruzione di una centrale che è di spinta per un metanodotto che non c'è, e
forse non ci sarà.
Ma c'è di
più: l 'asserita "necessità" addotta dalla Snam non è dimostrata.
Essa
contrasta apertamente con la realtà di fatto. Basti pensare che in Italia la
rete dei metanodotti esistente è in grado di trasportare 107 miliardi di metri
cubi l'anno di gas, mentre i consumi interni non superano gli 83 miliardi di
metri cubi. Il gas abbonda, mentre la domanda ristagna; e abbonda naturalmente
anche lungo il Transmed, dopo che le forniture dal nord Africa, e in
particolare dalla Libia, sono riprese a pieno ritmo.
Perciò la "corsia
preferenziale" per la centrale, richiesta dalla Snam ed accordata dal
Ministero, non sta in piedi, nè sul piano procedurale nè su quello sostanziale.
Pertanto i comitati hanno inviato al
Ministero dello Sviluppo Economico (e a tutti gli Enti coinvolti nel
procedimento) una lettera con cui chiedono di fermare la
"scorciatoia" escogitata dalla Snam e di ripristinare l'iter
autorizzativo dell'opera così come condotto fino ad oggi; un iter che ha visto
sempre uniti metanodotto e centrale in tutti i passaggi (vedi “compatibilità
ambientale” e “pubblica utilità”).
Diversamente i comitati annunciano
che ricorreranno a tutti i mezzi previsti dalla legge per far valere i diritti
della nostra comunità e del nostro territorio.
I comitati, infine, auspicano che
questo sorprendente "cambio di rotta" dell'iter autorizzativo venga
fortemente contrastato anche e soprattutto dagli Enti più direttamente
coinvolti nel procedimento : Comune di Sulmona, Provincia e Regione.