L'AQUILA- "Vedere una delle citta' piu' vive e belle
d'Italia divenuta una citta' morta" a causa del sisma fa piangere il
cuore". Lo ha dichiarato il presidente della Camera, Gianfranco Fini al
termine della visita in centro storico all'Aquila, accompagnato dal sindaco,
Massimo Cialente, e dal prefetto, Giovanna Iurato. "E' ovvio - ha aggiunto
- che la gravita' del sisma e' stata cosi' forte da rendere cosciente dei tempi
lunghi della ricostruzione. Ho capito meglio perche' gli aquilani pretendono
giustamente che la citta' torni a vivere come era prima. Mi auguro che tutte le
istituzioni lavorino in piena sinergia per raggiungere questo obiettivo. Alla
domanda dei giornalisti se la crisi politica possa influire sulla
ricostruzione, Fini ha risposto: "no, francamente penso di no".
Rapida la visita in città, il presidente Fini è poi intervenuto alla manifestazione nel pomeriggio "Abruzzo 150, ove Italia nacque",
celebrata in occasione del 150 esimo anniversario dell'Unita'
d'Italia "Due anni e mezzo fa, in questa terra martoriata dal tragico
terremoto l'Italia intera ha saputo rappresentare al meglio, con una corale
azione di solidarieta' i valori di amor di patria e di coesione
nazionale". Ha detto Fini nel suo intervento sul palco di fronte a
una gremita platea nell'auditorium della caserma della Guardia di Finanza a
Coppito. Ha fatto riferimento al documentario "Ove Italia nacque"
curato da Francesco Di Nisio,
in cui si fa una ricostruzione storica
tesa a dimostrare che Corfinium e' stata la prima capitale della confederazione
italica. "Certamente tanti italiani non sapevano che proprio qui un'antica
citta', Corfinium, 2100 anni fa scelse di chiamarsi Italia - ha continuato Fini
-. Il sogno di unita' nazionale accarezzato per secoli da poeti, letterati,
uomini politici, eroi risorgimentali, e' diventato realta' solo 150 anni fa,
trova infatti in terra abruzzese uno tra i suoi simboli piu' antichi e vale la
pena di ricordare che ancor prima, autori greci chiamavano con il nome Italia
la punta estrema della penisola corrispondente all'attuale Calabria. E' la
riprova - ha proseguito Fini - che la gente italica ha nella storia radici
assai piu" antiche e profonde di quello dello stato unitario". Il
presidente della Camera ha sottolineato di credere di interpretare
compiutamente il pensiero degli autori del documentario affermando che la
nostra storia unitaria ha conosciuto in Abruzzo, non a caso definita nel
filmato "terra di diritti', una tappa fondamentale della sua vicenda
storico politica". In riferimento al terremoto, Fini ha sottolineato in un
passaggio del suo intervento che molto e' stato fatto ma molto altro c'e' da
fare pero' "solo essendo uniti si ricostruisce una citta' e L'Aquila torna
a vivere. Per questo serve un lavoro corale e la collaborazione tra istituzioni
e societa'". "Bisogna onorare la memoria dei morti e le esortazioni
del Capo dello Stato - ha proseguito - . Ci sono momenti in cui le istituzioni
hanno il dovere di mettere da parte le polemiche e le contrapposizioni se non
si fa di fronte a questa tragedia quando si deve fare?"
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