
CARCERI: PETRILLI(PD) AD ALFANO, SULMONA PEGGIO DI SAN QUENTIN
"I bracci della morte di Levingston nel Texas, o di San Quentin in California, fanno meno morti del carcere di Sulmona".
Lo scrive Giulio Petrilli responsabile provinciale per il Pd del dipartimento diritti e garanzie, in una lettera riguardante il carcere di Sulmona, al ministro della giustizia, Angelino Alfano. "Lo faccio - spiega Petrilli - per denunciare l'oramai irreversibile situazione di invivibilita' del carcere di Sulmona che definisco con molto realismo nelle sezioni "case lavoro" bracci della morte.
I dati parlano di continui suicidi, continue morti per overdose, morti superiori alle carceri americane dove sono i bracci della morte.
La lettera al Ministro Alfano vuole andare in questa direzione, ma piu' in generale nessuno piu' puo' mettere la testa sotto la sabbia, rispetto a questa situazione che evidenzia come non ci sia nessuna differenza tra un braccio della morte e un carcere come Sulmona. Qualche giorno fa - scrive Petrilli ad Alfano - un altro detenuto e' morto nel carcere di Sulmona, overdose o suicidio sono le ipotesi, e' il terzo dall'inizio dell'anno in quel carcere, il sedicesimo negli ultimi anni.
Dati impressionanti che fanno si' che in particolare le sezioni della casa lavoro, dove avvengono la maggioranza dei suicidi, possano essere classificate come veri e propri bracci della morte.
Un'affermazione forte ma vera, alla quale va posto rimedio con la sua immediata chiusura.
I bracci della morte di Levingston nel Texas, o di San Quentin in California, fanno meno morti del carcere di Sulmona, nel carcere di Sulmona che la morte arrivi per impiccagione o con iniezione letale e non con scariche elettriche o che la morte non arrivi tramite il boia, ma tramite loro stessi che cambia? Chiudiamo quel braccio della morte - conclude Petrilli - ristabiliamo un po' di legalita' e diritto dentro le carceri ed in particolare in quello di Sulmona".
"I bracci della morte di Levingston nel Texas, o di San Quentin in California, fanno meno morti del carcere di Sulmona".
Lo scrive Giulio Petrilli responsabile provinciale per il Pd del dipartimento diritti e garanzie, in una lettera riguardante il carcere di Sulmona, al ministro della giustizia, Angelino Alfano. "Lo faccio - spiega Petrilli - per denunciare l'oramai irreversibile situazione di invivibilita' del carcere di Sulmona che definisco con molto realismo nelle sezioni "case lavoro" bracci della morte.
I dati parlano di continui suicidi, continue morti per overdose, morti superiori alle carceri americane dove sono i bracci della morte.
La lettera al Ministro Alfano vuole andare in questa direzione, ma piu' in generale nessuno piu' puo' mettere la testa sotto la sabbia, rispetto a questa situazione che evidenzia come non ci sia nessuna differenza tra un braccio della morte e un carcere come Sulmona. Qualche giorno fa - scrive Petrilli ad Alfano - un altro detenuto e' morto nel carcere di Sulmona, overdose o suicidio sono le ipotesi, e' il terzo dall'inizio dell'anno in quel carcere, il sedicesimo negli ultimi anni.
Dati impressionanti che fanno si' che in particolare le sezioni della casa lavoro, dove avvengono la maggioranza dei suicidi, possano essere classificate come veri e propri bracci della morte.
Un'affermazione forte ma vera, alla quale va posto rimedio con la sua immediata chiusura.
I bracci della morte di Levingston nel Texas, o di San Quentin in California, fanno meno morti del carcere di Sulmona, nel carcere di Sulmona che la morte arrivi per impiccagione o con iniezione letale e non con scariche elettriche o che la morte non arrivi tramite il boia, ma tramite loro stessi che cambia? Chiudiamo quel braccio della morte - conclude Petrilli - ristabiliamo un po' di legalita' e diritto dentro le carceri ed in particolare in quello di Sulmona".
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