CARCERI: TOGATI UNICOST, CSM APRA PRATICA SU SUICIDI IN CARCERE
Roma, 11 gen - Troppi suicidi in carcere: il Csm apra una pratica per la "tutela dei diritti dei detenuti". Lo chiedono al Csm i consiglieri togati di Unicost. La richiesta, resa nota dal consigliere Fabio Roia, e' stata inoltrata presso la Sesta e la Settima Commissione referente del Consiglio Superiore della Magistratura. "I recenti suicidi di due detenuti a Sulmona e a Verona - spiega Roia - ripropongono il problema, che tende invero ad aggravarsi per il costante aumento della popolazione carceraria, delle condizioni di vita e della tutela dei diritti dei soggetti sottoposti al regime detentivo. Numerose sono le denunce, anche di natura politica, presentate da diversi soggetti istituzionali che professionalmente interagiscano con gli istituti penitenziari". "Nel nostro sistema ordinamentale - prosegue Roia - la magistratura di sorveglianza e' preposta al controllo dell'esecuzione della pena ed ha compiti di vigilanza sull'organizzazione del servizio carcerario dovendosi in cio' ricomprendere anche l'aspetto relazionale fra detenuti e fra questi e il loro quotidiano di vita rappresentato soprattutto dalle condizioni ambientali. Il CSM deve farsi carico, al di la' dei compiti di formazione e di sensibilizzazione dei magistrati di sorveglianza che gia' sono positivamente realizzati nell'ambito della nona commissione referente, della effettivita' della realizzazione della osservazione giurisdizionale nei luoghi di detenzione. A tal fine si chiede l'apertura di una apposita pratica - da assegnarsi alle commissioni Sesta e Settima - che abbia come necessario passaggio istruttorio l'audizione di tutti i Presidenti dei Tribunali di Sorveglianza per effettuare una seria indagine sulla situazione attuale dei diritti dei detenuti rapportati alla situazione delle carceri italiane".
Roma, 11 gen - Troppi suicidi in carcere: il Csm apra una pratica per la "tutela dei diritti dei detenuti". Lo chiedono al Csm i consiglieri togati di Unicost. La richiesta, resa nota dal consigliere Fabio Roia, e' stata inoltrata presso la Sesta e la Settima Commissione referente del Consiglio Superiore della Magistratura. "I recenti suicidi di due detenuti a Sulmona e a Verona - spiega Roia - ripropongono il problema, che tende invero ad aggravarsi per il costante aumento della popolazione carceraria, delle condizioni di vita e della tutela dei diritti dei soggetti sottoposti al regime detentivo. Numerose sono le denunce, anche di natura politica, presentate da diversi soggetti istituzionali che professionalmente interagiscano con gli istituti penitenziari". "Nel nostro sistema ordinamentale - prosegue Roia - la magistratura di sorveglianza e' preposta al controllo dell'esecuzione della pena ed ha compiti di vigilanza sull'organizzazione del servizio carcerario dovendosi in cio' ricomprendere anche l'aspetto relazionale fra detenuti e fra questi e il loro quotidiano di vita rappresentato soprattutto dalle condizioni ambientali. Il CSM deve farsi carico, al di la' dei compiti di formazione e di sensibilizzazione dei magistrati di sorveglianza che gia' sono positivamente realizzati nell'ambito della nona commissione referente, della effettivita' della realizzazione della osservazione giurisdizionale nei luoghi di detenzione. A tal fine si chiede l'apertura di una apposita pratica - da assegnarsi alle commissioni Sesta e Settima - che abbia come necessario passaggio istruttorio l'audizione di tutti i Presidenti dei Tribunali di Sorveglianza per effettuare una seria indagine sulla situazione attuale dei diritti dei detenuti rapportati alla situazione delle carceri italiane".
Nessun commento:
Posta un commento