"La gabbianella e il gatto", regia di Enzo D’Alò. Italia, 1998, durata 75’: è un classico dell’infanzia. Contiene in sé generi differenti che ben si amalgamano restituendo una fluida narrazione tra animazione, commedia e dramma. La storia è ambientata nel porto di Amburgo in Germania. Uno stormo di gabbiani
finisce in una chiazza di petrolio (la peste nera che esce da una imbarcazione in mezzo al mare). La gabbiana Kengah, che è in procinto di deporre un uovo, mentre sta pescando resta invischiata nel petrolio rischiando di annegare. Lottando riesce a riprendere il volo e ad arrivare sulla terrazza di una casa dove abita il gatto Zorba, il quale insieme ai suoi amici felini Diderot, Pallino, Colonnello e Segretario cercano di curare la gabbiana che però muore. Kengah in punto di morte affida il suo
uovo Zorba strappandogli tre promesse: non mangiare l’uovo, prendersi cura del nascituro e insegnargli a volare. Non è facile allevare la gabbianella a cui viene dato il nome di Fortunata.
Grazie, comunque, all’aiuto dei molti amici del porto Zorba riesce a crescere la gabbianella che vive felice e contenta messa al sicuro e al riparo dai pericoli che trova sulla sua strada. E mantenendo fede alla promessa fatta a Kengah le insegnano a volare. E così un giorno Fortunata spicca il suo primo volo dal campanile di San Michele.
Il film è un'opera ecologica in cui l’animo buono e un cuore grande contano più di ogni differenza di specie e razza; è una una storia universale sul valore dell’amore, dell’amicizia, dell’alterità, sull’accoglienza e il rispetto delle diversità. Ed è un monito contro l’inquinamento.
La colonna sonora di David Rhodes è arricchita da un cast di grandi doppiatori, a cominciare dalla voce dello stesso scrittore Sepúlveda che dà la voce al personaggio di sé stesso, l'autore che racconta la storia, Carlo Verdone (il gatto Zorba) Antonio Albanese (il Grande Topo), Melba Ruffo (Fifi), Ivana Spagna (Canto di Kengah e So volare), Non sono un gatto di Leda Battisti, Siamo gatti di Samuele Bersani, Duro lavoro e Noi siamo i topi di Gaetano Curreri.
Ingresso libero fino ad esaurimento posti. È vivamente consigliata la prenotazione su whatsApp al 348.7426429 o inviare una mail a depositodeisegni@gmail.com.
Giocalibro è rivolto a minori da 8 a 14 anni, è uno scrigno creativo in cui si impara come scrivere una storia, costruire un libro Leporello, illustrarlo e diventare sulla scena i personaggi della storia utilizzando il linguaggio del corpo. L'inizio dell'attività è prevista per gennaio".
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