Con SWG i responsabili nazionali di AVS hanno costruito una ricerca fatta di domande semplici e risposte nitide, un piccolo atlante umano che sarà la bussola di un lavoro politico che attende noi nel territorio, noi che in questa fotografia viviamo.
Questa indagine non è un punto d’arrivo, ma un inizio: è il primo mattone di un percorso di ascolto capillare che AVS promuoverà nelle prossime settimane, per arrivare insieme – comunità, amministratori, associazioni – a un disegno di legge condiviso e a un contributo programmatico di coalizione costruito dal basso, come si fa nelle cose che valgono.
Andiamo a vedere cosa racconta l’indagine e proviamo a farlo per capitoli.
1. Le priorità viste da dentro
Chi abita le Aree Interne ha indicato con chiarezza ciò che manca:
il lavoro prima di tutto, in maniera particolare nei comuni del centro e del sud Italia; poi la sanità e, subito dopo, la paura dello spopolamento (tema meno sentito nei comuni dell'Italia centrale), dei servizi pubblici lontani, dei trasporti che non ci sono.
Un dato che dovrebbe allarmarci è che i temi più sentiti sono anche quelli per cui il Piano Strategico 2014–2021 ha investito meno o, comunque, in maniera poco percepibile.
2. Una cittadinanza che non vede ciò che dovrebbe riguardarla
Colpisce un dato: la maggioranza assoluta degli intervistati non sa nulla degli interventi in corso sulle Aree Interne: per noi questa non è disattenzione ma una preoccupante distanza che ci dice che i progetti sono rimasti chiusi dentro le stanze dei decisori, invece di passare per le mani ed i confronti delle comunità.
Una frattura tra progettazione e partecipazione che va ricucita.
3. Il giudizio sul Governo Meloni
Il responso è limpido e severo: il 71% degli intervistati, considera inefficace l’azione del Governo sulle Aree Interne, un giudizio peggiore della media nazionale.
Non si tratta solo di oppositori politici: rilevante è la bocciatura espressa sia dal 16% degli elettori di centro-destra sia, soprattutto, quella massiccia di coloro che vengono indicati come "indecisi" o "astenuti".
Gli abitanti del sud sono coloro che più di tutti manifestano insoddisfazione nei confronti dell'azione del Governo
Il quadro d’insieme
Da Nord a Sud, passando per gli Appennini e le isole interne, il sentimento è simile:
preoccupazione, disillusione ma anche desiderio di futuro.
Un terzo degli abitanti teme la mancanza di lavoro e la distanza dai servizi sanitari; metà non ha mai sentito parlare del Piano Strategico Nazionale; quasi tutti chiedono interventi contro il dissesto ambientale; molti guardano partire i giovani senza riuscire a trattenerli.
Sono territori che non vogliono privilegi: vogliono ciò che spetta a ogni cittadino del Paese, Non chiedono di essere salvati dall’alto, ma coinvolti per davvero.
Il nostro impegno
AVS parte da qui ossia da un’Italia fatta di silenzi rotti dal fruscio delle foglie, dove il tempo scorre tra lavoro e vita; da un'Italia fatta di borghi, paesi, vallate e montagne che strappano vita ad un presente che vorrebbe ridurre tutto ad un omologante grigiore.
Un’Italia che è cuore del Paese, non margine.
Per questo proponiamo:
un Fondo Unico Nazionale per le Aree Interne;
investimenti su agricoltura di qualità, artigianato, sanità territoriale, scuola, mobilità sostenibile, energia rinnovabile, comunità energetiche;
un lavoro legislativo partecipato, da sviluppare partendo dalle voci raccolte nei territori e non dalle scrivanie romane.
Abbiamo scelto come slogan "Nessun cittadino è di serie B" e lavoriamo fortemente in tal senso.
Per noi le Aree Interne non sono un ricordo del passato, ma un pezzo di futuro che l’Italia non può permettersi di perdere".
Fabrizio Giustizieri - Segretario Provinciale L'Aquila Sinistra Italiana / AVS
Rosalia Tancredi - referente area Marsica Sinistra Italiana / AVS
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