"Le Glorie non sono solo uno spettacolo: rappresentano il legame tra generazioni e la preservazione di un'identità locale", commenta un contradaiolo. Una celebrazione legata al fuoco, al capodanno agricolo, al rito di iniziazione e alla festa di San Martino, che resta unica nel suo genere.
Nonostante il calo demografico e la fatica richiesta per costruire le pire, i contradaioli delle tre postazioni — Cardella, La Plaja e San Martino — accendono le pire rigorosamente il 10 novembre, qualunque sia il meteo, nonostante le richieste di spostare l'evento al fine settimana per favorire il turismo. La costruzione richiede settimane di lavoro. Gli uomini si occupano della parte più pesante: taglio, trasporto e impilamento dei tronchi, mentre i bambini partecipano alla costruzione della Glorietta, la versione più piccola della pira.
Anche questa tecnica è impegnativa e diventa un rito di passaggio verso l'adolescenza e l'età adulta. Per i più giovani, il lavoro è anche occasione di apprendimento: imparano a maneggiare gli strumenti, a rispettare le regole di sicurezza e a collaborare con gli adulti.Secondo alcuni contradaioli, "c'è stata più partecipazione degli altri anni, nonostante fosse lunedì". Nella contrada di San Martino uno striscione recita: "La tradizione supera la tecnologia".(ANSA)








Nessun commento:
Posta un commento