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venerdì 18 luglio 2025
"EMOZIONI INFINITE ALLA SETTIMANA DELLA CULTURA ARMENA DELLA SCUOLA DI RECITAZIONE DEL TEATRO MARRUCINO"
CHIETI - "Quest’anno la Settimana della cultura, curata dalla Scuola di Recitazione del Teatro Marrucino, ha visto come protagonista l’Armenia, presentata sotto vari aspetti. Dal genocidio armeno ai Quaranta Giorni del Mussa Dagh, dall’omaggio a Charles Aznavour agli scrittori William Saroyan e Sonya Orfalian, presente durante la rappresentazione dello spettacolo ispirato alla sua opera Il Quaderno e nel pomeriggio dedicato alle favole armene, riprese nella messa in scena delle Principesse d’Armenia realizzato dai piccoli allievi del Corso Favolando. Gli Allievi iscritti a tutti corsi della Scuola, coordinata da Giuliana Antenucci, che ha allestito la regia degli spettacoli della rassegna, hanno partecipato attivamente ad ogni singola manifestazione con passione ed impegno, rivelando talenti del tutto inaspettati. Sorpresa graditissima è stata la presenza del Segretario Generale dell’Ambasciata della Repubblica d’Armenia in Italia, Marieta Stepayan, che ha ringraziato il Teatro Marrucino per questa iniziativa tesa a far conoscere la storia di un popolo martorizzato, ma cosi ricco di tradizioni e di spiritualità, come ha evidenziato la prof.ssa Angela Rossi nella sua conferenza su San Gregorio Armeno L'Illuminatore. La novità rispetto alle precedenti edizioni della Settimana della Cultura è stata la collaborazione con l’Università G. D’Annunzio, rappresentata dal Prorettore Carmine Catenacci nella serata inaugurale e dalla partecipazione dei Prof.ri Filippo Angelucci e Vasco La Salvia, che hanno svolto delle interessantissime conferenze sull’architettura e sull’archeologia del territorio armeno. Ma di particolare rilievo è stato l’incontro con i giovani studenti della NUACA(National University of Architecture and Construction of Armenia) e con i loro docenti, Prof.ri Armen Minassian e Varazdat Hovhannisyan, che si sono intrattenuti sulla storia architettonica, sul cinema e sulla poesia armena. Tre sono stati i concerti effettuati dagli studenti armeni, che hanno suonato i tipici strumenti, il duduk e l’ud, hanno danzato il Kochari in piazza G.B.Vico, alternando musiche tradizionali e moderne del mondo armeno, arricchito anche dalla mostra di bambole del folklore armeno illustrate dalla Prof.ssa Irina Vanyan. Ma il fiore all’occhiello è stato lo spettacolo finale, un progetto multiculturale, diretto da Narek Minassian con la coreografia di Mariam Davtyan, che ha visto sia gli allievi di Yerevan, sia quelli italiani recitare insieme a dimostrazione che il teatro, la musica, l’arte e la cultura possono essere veicolo di amicizia tra i popoli al di là di ogni pregiudizio, etnia e nazionalità. E’ stato un messaggio di speranza che-Un domani è possibile- come ha auspicato il Direttore Amministrativo Cesare Di Martino, ma soprattutto un appello di pace rivolto a tutto il mondo quello lanciato dal palco del Teatro Marrucino di Chieti".
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