Non esiste più la città delle boutique e dei nomi blasonati del commercio, stiamo virando verso un centro città sempre meno vivibile e sempre meno a misura del turista e del cittadino pescarese. Si invoca la "qualità per crescere", un mantra che suona quasi beffardo se letto alla luce delle cronache cittadine.
Ma quale qualità può esistere, quale crescita può essere sostenibile, se l'ombra della microcriminalità e del degrado si allunga minacciosa sulle stesse strade che dovrebbero accogliere festanti i turisti? È un paradosso stridente: mentre si celebra il successo, le pagine dei giornali locali raccontano una realtà ben diversa, fatta di "botte sulla riviera" che portano alla sospensione di licenze, di "violenze nei giardinetti" come la rissa con forbici in Piazza Santa Caterina, e di denunce di "alloggi abusivi e degrado" in zone come via Aldo Moro e via Po.
Ricordiamoci sempre che Pescara non è solo il centro ma esistono altre aree che vanno valorizzate anche per difendere gli investimenti fatti sinora, in tal senso non si lasci come nelle passate stagioni la zona sud in particolare della pineta in balìa della prostituzione e del malaffare, che sia valorizzata con una stagione di eventi degna del centro città. L'amministrazione parla di "stop a divieti inutili e no a guerre insensate" nel tentativo di mediare sui problemi della vita notturna, ma forse la vera "guerra insensata" è quella persa in partenza contro l'illegalità diffusa e la mancanza di presidio in alcune aree.
L'installazione di telecamere "dopo anni" in piazza Iotti, denunciata dal PD, suona più come una tardiva ammissione di negligenza che come una soluzione tempestiva. Pescara è a un bivio: può continuare ad autocelebrare i suoi presunti successi, ignorando il campanello d'allarme che suona sempre più forte dalle sue strade, oppure può riconoscere che la vera "qualità" passa inderogabilmente dalla garanzia di un ambiente sicuro e vivibile per cittadini e turisti. Senza questa consapevolezza, ogni sforzo per promuovere l'immagine della città rischia di infrangersi contro il muro della realtà, mettendo a repentaglio non solo la stagione in corso, ma la reputazione faticosamente costruita negli anni. Il gigante turistico, senza solide fondamenta di sicurezza, potrebbe scoprire di avere piedi d'argilla".
Mauro Renzetti
Presidente Comitato Pescara Fortis
Nessun commento:
Posta un commento