POPOLI - «Stop per ben quattro mesi, da giugno 2025 a settembre 2025, all'attività chirurgica elettiva della UOSD di ortopedia e traumatologia di Penne e Popoli. Quattro lunghissimi mesi in cui nei due presidi ospedalieri della provincia di Pescara non si potranno più eseguire gli interventi programmati come protesi al ginocchio o anca, alluce valgo, lesioni del menisco, tunnel carpale e altri, che rappresentano l'impiego maggiore delle sale operatorie del San Massimo di Penne e del SS Trinità di Popoli. Uno stop che viene imposto da una direttiva perché il Pronto Soccorso di Pescara è al collasso ma, paradossalmente, sarà proprio l'ospedale Santo Spirito l'unico a non subire questo fermo forzato e a svolgere tranquillamente anche gli interventi programmati nonostante il sovraffollamento del Pronto soccorso e la carenza di personale» a renderlo noto è il Vicepresidente del Consiglio regionale Antonio Blasioli, che continua: «questa direttiva, di cui non si capisce la logica, dà un duro colpo ai presidi di prossimità, che invece dovrebbero avere proprio la valenza di permettere all'HUB di Pescara di affrontare casi gravi e urgenti che richiedono specialità complementari presenti nel presidio cittadino, spostando gli interventi programmati negli ospedali di prossimità come Penne e Popoli. Non è mai successo che ai soli due ospedali delle aree interne fosse imposto lo stop degli interventi elettivi per ben quattro mesi. In passato le attività ordinarie sono state sospese in tutti e tre i nosocomi solo nel mese di agosto, con il fine di lasciare più spazio alla chirurgia di emergenza, visto l'aumento di turisti e i potenziali incidenti, e anche per permettere al personale sanitario di svolgere una turnazione feriale che altrimenti sarebbe impossibile, vista la cronica carenza di personale che pesa sulle spalle del nostro sistema sanitario regionale. Quindi perché questa scelta? Quali sono i criteri di programmazione e coordinamento dietro questa direttiva? Non vorremmo che la scelta fosse stata direzionata da questioni che nulla hanno a che fare con l'efficace programmazione del servizio chirurgico ortopedico in provincia di Pescara. Sarebbe un fatto gravissimo. Anche perché la scelta di bloccare solo Penne e Popoli per ben quattro mesi sembra una condanna a morte per quei presidi che già faticano ad andare avanti, visto il continuo depotenziamento e la carenza di personale. Stupisce in questo contesto il silenzio dei di Penne e di Popoli, che anche davanti a questa ennesima espoliazione rimangono in silenzio mentre sarebbe opportuna una difesa pubblica dei due ospedali cittadini che sono già in grave sofferenza. Basti pensare che il sabato pomeriggio nell'ospedale di Popoli non c'è il cardiologo, o che la medicina interna è stata declassata da UOC a UOSD, e attualmente non ha un responsabile. Inoltre l'Area Funzionale Omogenea di Chirurgia (AFO), sia a Penne che a Popoli non è isolata. A Popoli ci sono dieci posti di ortopedia e dieci di chirurgia; a Penne i posti letto AFO sono in totale 37 tra ortopedia e chirurgia. Questi comparti vengono utilizzati anche dall'Ospedale di Pescara per altre specializzazioni, come ad esempio urologia, otorino, ginecologia, che vengono dall'HUB centrale e si spostano nei presidi di prossimità per smaltire le liste d'attesa. In questa situazione c'è l'enorme rischio che si saturino i posti letto, lasciando tutto il comprensorio che orbita intorno ai due nosocomi, Raiano, Vittorito, Pratola Peligna; ma anche l'area vestina, Montebello, Farindola, Loreto, con enormi disagi. Sono tanti gli utenti che scelgono i professionisti degli ospedali di Penne e Popoli per interventi programmati e ora a queste persone dovrà essere comunicato che tutti gli interventi in calendario nei mesi di giugno, luglio e settembre salteranno. Un disagio enorme se si pensa che per affrontare un intervento chirurgico elettivo come quelli citati il paziente viene preparato nei 2 o 3 mesi precedenti» conclude".
Il Vicepresidente del Consiglio Regionale
Antonio Blasioli
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