SULMONA - "Continua senza soluzione di continuità il ritrovamento di dispositivi telefonici all'interno del carcere di Sulmona.Ben 8 apparecchi, accompagnati dal ritrovamento di ben 25 schede SIM, sarebbero stati rinvenuti nell'ultima settimana gettando ombre sul metodo che lo Stato sta avendo per contrastare questo pericoloso fenomeno.Non c'è giorno oramai che al carcere di Sulmona più che vedere i baschi blu assicurare la loro propensione lavorativa in tema di trattamento penitenziario si battono per rinvenire oggetti non consentiti.Una doppia "sconfitta" se si pensa al fatto che la garanzia della sicurezza dovrebbe viaggiare di pari passo con i voleri del comma 3, dell'articolo 27 della Costituzione.
E invece le energie dei pochi agenti impegnati sul fronte carcerario sono assorbite per evitare che il sistema deflagri nella sua interezza.
Si parla da tempo di jammer da utilizzare allo scopo di dissuadere ogni tentativo di ingresso, ovvero utilizzo di dispositivi che facilitano i collegamenti con l'esterno, ma al momento nulla è stato fatto in materia se non quello di aver dotato l'istituto di un fucile cattura droni che però presuppone la costante presenza di personale ( che non c'è) a presidio della struttura esterna.
Solo la perspicacia del personale di polizia penitenziaria operante nei reparti detentivi, sempre più stanco per via della carenza di organico, riesce a limitare un po' i danni.
Da sempre diciamo che l'attivazione di strumenti dissuasori potrebbero definitivamente debellare questa piaga ma, si sa, non c'è sordo peggiore di chi non vuole sentire.
In mancanza di risolutivi metodi potremmo tranquillamente affermare che il fenomeno è destinato ad aumentare se è vero com'è vero che alla Casa di Reclusione sono in arrivo altri 100 detenuti di elevato spessore criminale.
Una situazione gravissima che il Cnnp-Spp, che mi onoro di rappresentare, condanna fermamente.
Personalmente resterò sempre al fianco dei poliziotti penitenziari lasciati ancora una volta soli e senza mezzi adeguati nel combattere questo grave fenomeno.
La speranza è che risulti vera la notizia che entro la fine dell'anno (non si capisce il motivo per cui non subito) il Penitenziario di piazzale vittime del dovere (mai indirizzo è stato più azzeccato) venga provvisto dei risolutori, si spera, disturbatori di frequenza.
Il tutto al netto dei progressi che i detenuti stanno facendo nella scelta dei dispositivi utilizzati rispetto ad uno Stato colpevolmente indietro nel combattere, lo ripetiamo, la piaga insieme a quella dei suicidi, degli ultimi anni nei Penitenziari italiani.Insomma si fa sempre più dura la battaglia".
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