appaiono idonee ad integrare un comportamento antisindacale nella misura in cui le stesse si sono
concretate nella violazione di accordi contrattuali efficaci tra la parte pubblica e le sigle sindacali che lo
hanno sottoscritto, tra le quali la ricorrente, e hanno avuto l’effetto di vanificare l’opera
dell’organizzazione sindacale ed i suoi poteri rappresentativi", di fatto le azioni della direzione del
carcere hanno impedito a questa sigla sindacale di svolgere al meglio il proprio mandato negando i diritti
sindacali dei lavoratori garantiti dalla Costituzione Italiana e dalle normative italiane ed europee sul
lavoro.
Da diversi anni la UILPA Polizia Penitenziaria denuncia le problematiche legate al mancato
turnover e ad una carenza di personale di Polizia Penitenziaria che vede almeno 270 unità mancanti sul
territorio abruzzese a fronte di un organico previsto di circa1220 agenti.
Il dato regionale si attesta ad un -25% che in alcuni istituti supera il -30%, se a questo
aggiungiamo il dato di fatto che gli organici sono frutto di un vistoso errore commesso anni fa con il
taglio lineare del personale, senza tener conto delle peculiarità e/o necessita dei singoli istituti ecco che
viene fuori la drammaticità dei numeri.
· C.C. AVEZZANO -9
· C.C. CHIETI - 7
· C.R. SULMONA -44
· C.C. L'AQUILA -27
· C.C. LANCIANO -48
· C.C. PESCARA -57
· C.C. TERAMO -58
· C.L. VASTO -30
Auspichiamo che questa sentenza, immediatamente esecutiva, possa contribuire ad aprire gli occhi
alla politica ed ai dirigenti del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria che dai palazzi romani
non riescono a vedere oltre la freddezza dei numeri, numeri scritti che non restituiscono la vera situazione
delle carceri, numeri che non rendono giustizia ai Poliziotti Penitenziari che passano decine di ore
all'interno degli istituti di pena garantendo la sicurezza dei cittadini ed i diritti costituzionali ai detenuti,
senza poi vedersi riconosciuti i propri.
abruzzo@polpenuil.it personal 3389389226
Come se ciò non fosse sufficiente nell'ultimo anno abbiamo assistito alla negazione del diritto al
pagamento del lavoro svolto, infatti tutti i Poliziotti Penitenziari Abruzzesi hanno subito la
decurtazione del pagamento di una quota dello straordinario effettuato, quasi fosse una scelta
personale quella di garantire il funzionamento delle carceri a discapito delle proprie famiglie
arrivando a superare il tetto massimo annuo del lavoro straordinario; un numero, quello del tetto
massimo annuale, deciso a tavolino e che nessuno di noi vorrebbe mai superare ma che, nostro
malgrado, siamo costretti a superare per colpa di altri numeri decisi a tavolino...
Restiamo in attesa di un immediato intervento dell'Amministrazione Penitenziaria che
applicando la sentenza ripristini senza ritardi diritti violati".
Il Segretario Generale Regionale
UILPA Polizia Penitenziaria Abruzzo
Ruggero Di Giovanni
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