L'AQUILA - "Domani, nel cuore della città dell’Aquila, si terrà un incontro dal titolo "Italia coloniale – Il colonialismo italiano tra storia e leggenda nera", un evento patrocinato dal Comune e da L’Aquila Capitale della Cultura. Questa iniziativa, che vedrà la partecipazione di Alberto Alpozzi, noto per le sue posizioni revisioniste, complottiste e per la rivalutazione del colonialismo fascista, rappresenta un pericoloso tentativo di riscrivere la storia italiana.Noi, Saverio Gileno, Segretario Regionale dei Giovani Democratici, e Francesco Balassone, Segretario Provinciale, ci opponiamo con forza a questo evento. Siamo preoccupati e indignati che L’Aquila, città simbolo di cultura e memoria, si presti a diventare teatro di una narrazione che mistifica uno dei periodi più oscuri della nostra storia nazionale.
Il colonialismo italiano non può essere rivisitato o giustificato: è stato una barbarie, caratterizzato da violenze, soprusi e devastazioni nei confronti dei popoli colonizzati. Le atrocità commesse in Libia, Eritrea, Etiopia e Somalia, con l’uso di armi chimiche, le deportazioni di massa e i massacri, sono fatti storici documentati. Chi tenta di presentare una versione edulcorata o distorta di questi crimini non fa altro che insultare la memoria delle vittime e travisare la verità storica. Il colonialismo italiano è stato oggetto di numerosi studi da parte di storici autorevoli, che ne hanno evidenziato le violenze, i crimini e le profonde ingiustizie perpetrate nei territori colonizzati. Angelo Del Boca, uno dei massimi esperti del colonialismo italiano, ha documentato in modo dettagliato le atrocità commesse dalle forze italiane, specialmente durante la conquista dell’Etiopia nel 1935-1936. Nel suo libro "Italiani, brava gente?", Del Boca sfata il mito secondo cui l’Italia avrebbe praticato un colonialismo "morbido", dimostrando invece come l'uso di gas chimici, i bombardamenti indiscriminati e le repressioni brutali fossero pratiche comuni dell’esercito fascista. In Etiopia, ad esempio, l'Italia utilizzò il gas iprite contro le popolazioni civili, una violazione flagrante delle convenzioni internazionali. Un altro punto centrale è l'uso massiccio dei campi di concentramento in Libia, dove migliaia di libici furono deportati e lasciati morire di fame e malattie. Secondo le ricerche di Eric Salerno, autore de "Genocidio in Libia", la repressione italiana nel Paese tra il 1929 e il 1934 costò la vita a circa 100.000 persone su una popolazione di poco più di 800.000 abitanti. Studi come questi mostrano chiaramente che il colonialismo italiano fu una violenza sistematica, una politica di occupazione e sfruttamento che nulla ha a che vedere con le teorie revisioniste.
Siamo ancora più sconcertati dal fatto che l’organizzazione dell’evento sia stata affidata all'associazione Piazza Fontesecco, un gruppo controverso che, come mostrato apertamente sui loro canali social, non ha mai nascosto la propria identità neofascista e la vicinanza a movimenti estremisti come Casapound. Questa non è cultura, ma propaganda pericolosa che rischia di riportare indietro il nostro Paese, alimentando un clima di odio e di revisionismo storico.
L’Aquila, città simbolo di rinascita e resistenza, rischia oggi di diventare la capitale di un mondo oscuro, un mondo che distorce la storia per favorire pericolose ideologie nostalgiche. Non possiamo permettere che ciò accada. Basta con queste derive revisioniste e fasciste. La storia deve essere difesa, non manipolata".
Saverio Gileno
Segretario Regionale Giovani Democratici
Francesco Balassone
Segretario Provinciale Giovani Democratici
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