L'AQUILA - "Il canale tematico sull'ambiente di Meteoscienza riporta in tutto il suo spessore scientifico una notizia non proprio bella per la nostra troposfera e che fa il palio con l'effetto serra. Stiamo parlando del famigerato buco dell'ozono.Ma vediamo cosa dicono gli esperti.
"Il buco nell'ozono è un fenomeno stagionale che compare ogni anno sopra l'Antartide, durante l'inverno locale. Con l'arrivo dell'estate e dei raggi del Sole il buco si rimargina, fino quasi a scomparire. Però quest'anno sta facendo qualcosa di strano.La lotta a questo fenomeno è una delle più grandi storie di successo collettivo dell'umanità. Ci siamo accorti di un problema, abbiamo preso una decisione collettiva come umanità e adottato delle contromisure efficaci. Nel corso degli ultimi decenni la sua dimensione ha continuato a ridursi, e si prevede la sua scomparsa totale negli anni '70 del secolo, 100 anni dopo l'adozione del protocollo di Montreal.
Però...
Però ci sono note dolenti a questa storia idilliaca. Da qualche anno la salute dell'ozono è peggiorata, lo vedete dal grafico: 2021, 2022 e 2023 sono tutti e tre sistematicamente sopra alla fascia della mediana che contiene il 50% degli anni tra 1979 e 2020, quarant'anni di dati. Come se non bastasse, il 2023 è proprio partito con il piede sbagliato. La "falla" nell'ozonosfera causata dai gas CFC è comparsa prima del previsto, a inizio agosto invece che a metà mese, e a metà settembre ha raggiunto un picco decisamente anomalo. La cosa poi è rientrata, e il 2023 si è comportato meglio... fino a dicembre. Perché invece di ridursi sta rimanendo costante! È alquanto strano osservare un buco nell'ozono così esteso per questo periodo.
Cosa significa? 1) Che c'è un minimo di varietà, come il meteo, e due anni non sono mai uguali. È sempre possibile che ci siano record isolati. 2) Che qualcuno non sta facendo la sua parte. La diminuzione del tasso di riduzione e questi valori anomalamente alti indicano che ci sono più CFC in atmosfera di quanto lecito aspettarsi, e che qualcuno li sta producendo lo stesso nonostante il bando internazionale quasi assoluto a tali sostanze. O forse abbiamo sottostimato gli effetti dei refrigeranti che sono andati a sostituire i CFC, cioè molecole simili note come HFC.
Il grafico riportato nell'articolo e posto in sovrimpressione nel canale tematico è dell'European Union, Copernicus Atmosphere Monitoring Service data
Mappa dell'ozonosfera: NASA/Goddard".
( A cura di Mauro Nardella)
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