La tragica alluvione che ha colpito l’Emilia – Romagna è stata, purtroppo, come altri che l’hanno preceduto, un disastro annunciato. A settembre c’era stata Senigallia e a novembre Ischia. Il governo, anziché adottare misure risolutive, si limita a rincorrere gli avvenimenti e a versare lacrime di coccodrillo. Da decenni la comunità scientifica mondiale ci dice che eventi estremi come questi e come le prolungate siccità, sono figli del cambiamento climatico; e che a poco serve alzare gli argini dei fiumi se non si affronta la causa principale di questo cambiamento: l’uso sconsiderato dei combustibili fossili (gas, carbone e petrolio) che hanno provocato una crescita notevole dei gas serra e che ormai rendono difficile, se non impossibile, contenere l’aumento della temperatura terrestre entro l’1,5 gradi fissato dagli Accordi di Parigi.
Il governo, anziché puntare sempre di più sulle rinnovabili, segue la strada opposta, dando il via libera ad ulteriori, inutili e dannosi impianti fossili, come i rigassificatori di Piombino e Ravenna e il mega gasdotto Linea Adriatica della Snam da Sulmona a Minerbio. In questo modo si sperperano miliardi di euro che aggravano la crisi climatica, mentre alla prevenzione e alla messa in sicurezza del territorio si destinano cifre irrisorie.
Ormai non c’è più tempo da perdere. Il segretario generale dell’ONU, Antonio Guterres, continua a ripetere che “stiamo andando verso l’inferno climatico con il piede sull’acceleratore”. Un appello che, però, nessun governo ascolta, continuando a spingere il pianeta verso il baratro".
Comitati cittadini per l’ambiente
Coordinamento No Hub del Gas
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