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giovedì 5 gennaio 2023

"IL COMITATO MORRONE SULMONA - VALLE PELIGNA ORA DICE BASTA AI RIFIUTI INDIFFERENZIATI CHE IL COMUNE DI L’AQUILA CONTINUA A SVERSARE ILLEGALMENTE NELLA DISCARICA DI NOCE MATTEI"

SULMONA - "Il Comune di L’Aquila ha la maglia nera nella raccolta differenziata a livello regionale; da troppo tempo sversa nella discarica di Sulmona rifiuti indifferenziati irriciclabili, saturando in breve tempo lo spazio fisico della buca che doveva durare trenta anni e che, invece, è ora già colma e dovrà essere ulteriormente ampliata, perché solo questo è il “ruolo strategico” che la Regione Abruzzo vuole dare all’impianto di Sulmona? Sulmona dice: “No grazie! E lo dice per una sola ragione: è illegale! E’ certamente contrario all’attuale quadro normativo nazionale ed europeo sversare direttamente in discarica i rifiuti senza aver prima svolto una raccolta differenziata degli stessi, come prevede la transizione verso un’economia circolare, ai sensi degli artt. 179 e 182, del D.L. n° 152, dello 03/04/02006.Chi ha gestito COGESA spa fino ad ora non si è posto il problema di prevenire le ripercussioni
negative sull’ambiente, in particolare sulle acque di superficie e su quelle di falda, del suolo e
dell’aria, del patrimonio agroalimentare, culturale, paesaggistico del territorio che lo circonda, nonché, soprattutto, i rischi per la salute umana, concreti e già accertati in studi epidemiologici
fatti in aree comprese in un raggio di cinque km da discariche di rifiuti in varie parti d’Italia.
Risulta, da indagini svolte dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Sulmona, nel
procedimento che è stato avviato contro COGESA spa e i suoi amministratori che la hanno gestita
dal 2019 al 2021, il processo di separazione dei rifiuti differenziati provenienti dai comuni più
virtuosi, è stato del tutto inutile, visto il cattivo funzionamento del TMB, non rispondente ai
requisiti del DM 27/09/2010; oltretutto in ambiente non pressurizzato, concausa degli effluvi
maleodoranti, unitamente alla pessima manutenzione degli impianti, che non ha ottemperato ai
requisiti di legge in materia di scarichi delle acque di prima pioggia, stoccando rifiuti pericolosi,
senza un monitoraggio delle acque del sottosuolo e con vari altri illeciti amministrativi... Il tutto,
con sperpero di denaro pubblico, come sembra certificare un debito da circa 9 milioni di euro,
nonostante le apparenze dell’ultimo bilancio.
Consideriamo il recente cambio al vertice di COGESA spa, con la nomina di un Amministratore
Unico con pregresse esperienze in qualità di Dirigente dei Servizi Gestione dei Rifiuti della Regione
Abruzzo, quale è il Dr. Franco Gerardini, una occasione per dimostrare che si vuole voltare pagina,
sia nella gestione finanziaria dell’Ente che nella soluzione delle gravi problematiche ambientali
causate dalla cattiva gestione degli impianti da parte degli amministratori odiernamente inquisiti
e, probabilmente, proseguita anche successivamente.
Una figura, quella del nuovo Amministratore Unico, che si dice “a tempo”, nel senso che dovrà
passare la mano a un Direttore Tecnico che sappia tenere lontano dalla gestione dell’Ente quella
politica clientelare ed affaristica che ha provocato solo danni alla Citta di Sulmona e alla stessa
COGESA spa.
Certamente, il primo segnale deve consistere nel diniego al rinnovo del contratto per sversare
tonnellate di rifiuti indifferenziati provenienti dal Comune dell’Aquila.
Il Comitato si aspetta una inversione di rotta della politica dei rifiuti, passando dalla precedente
concezione commerciale del rifiuto – in ragione della quale si è pensato di aumentarne le quantità,
a prescindere dalla qualità, in cambio di una illusoria entrata economica – ad un adeguamento alla
“Economia Circolare”, ormai recepita sul piano normativo, dove “…i rifiuti devono essere
recuperati o smaltiti senza pericolo per la salute dell’uomo e senza usare metodi o procedimenti
che potrebbero recare pregiudizio all’ambiente” (art. 178, D.lgs. 152/2006).
Il Comitato rimane vigile su quanto accadrà e sarà pronto a segnalare alle competenti Autorità
Giudiziarie eventuali futuri illeciti amministrativi, mancati adeguamenti alle prescrizioni tecniche e
ad eventuali ulteriori conseguenze insostenibili dal punto di vista ambientale, come ha fatto in
passato e come continuerà a fare, provvedendo ad inviare nuovi e specifici esposti alla
Magistratura, aderendo al principio comunitario che “Inquinare è reato e chi inquina deve
pagare”.

Il Comitato Morrone Sulmona Valle Peligna

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