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sabato 3 settembre 2022

TUBERCOLOSI BOVINA: LA PROVINCIA DI L’AQUILA BONIFICATA DOPO ANNI DI FITTI CONTROLLI E INTERVENTI DEI SERVIZI ASL

L'AQUILA -  Tra   i   vantaggi,   meno   rischi   di   trasmissione   della   malattia   dagli animali   all’uomo,   costi   più   contenuti   per   gli   allevatori   e commercializzazione più rapida.Ogni anno, sul comprensorio provinciale, nascono circa 8.300 vitelli e  vengono macellati, indicativamente, 3.800 capi.La Provincia di L’Aquila è stata dichiarata indenne dalla tubercolosi bovina. La Ue, il 14 luglio scorso, ha messo ufficialmente il ‘timbro ‘su un lavoro lungo, certosino e impegnativo della Asl profuso negli ultimi 5 anni su tutto il territorio. L’atto ufficiale della Ue, che ha interessato anche le altre aree della Regione, ha ricadute molto positive su allevatori   e   attività   di   vendita.   I   vantaggi   del   riconoscimento   dell’Ue, infatti,   comportano   una   riduzione   dei   rischi   di   trasmissione   della tubercolosi dagli animali all’uomo e una diminuzione dei costi a carico degli allevatori di tutto il territorio provinciale di L’Aquila.
    Si  tratta  di un  nuovo  ‘status’ che,  oltre  a garantire  un livello  sanitario
    superiore  dei  capi,  rende  più  rapida  la  commercializzazione  dei  vitelli.
    Attualmente il patrimonio bovino della Asl della provincia di L’Aquila
    conta   1470   aziende   e   25.951   animali.   Ogni   anno,   sul   comprensorio
    provinciale,   nascono   circa   8.300   vitelli   e   vengono   macellati
    indicativamente 3.800 capi.
    “Si tratta di un importantissimo traguardo”, dichiara il direttore del settore
    Sanità Animale del servizio veterinario, dr.  Mario Mazzetti, “ottenuto
    grazie all’impegno di tutti i nostri operatori che hanno svolto un lavoro
    lungo e difficile.  In particolare, negli ultimi 5 anni sono stati sottoposti a
    controllo   tutti   i   capi   bovini   di   età   superiore   a   42   giorni   mediante
    l’inoculazione di una prova allergica, operazione che è stata accompagnata
    dal   risanamento  di   tutti   gli  allevamenti   risultati   infetti.   Fondamentale”,
    aggiunge Mazzetti, “il  supporto di un’altra importante articolazione del
    Sevizio veterinario Asl, quella dell’Igiene degli alimenti che controlla gli
    animali   macellati   e   accerta   eventuali   lesioni   dei   capi   dovuti   alla
    tubercolosi”
    Per mantenere il risultato raggiunto, che ha portato alla completa bonifica
    della tubercolosi nella provincia, i veterinari della Asl sono consapevoli
    che non bisogna abbassare la guardia perché il territorio potenzialmente è
    sempre   a   rischio   a   causa   del   notevole   flusso   di   animali   al   pascolo,
    provenienti da altre regioni, e dell’alto numero di animali selvatici. Per
    questo   motivo   il   Servizio   Asl   presterà   particolare   attenzione   agli
    allevamenti   che   in   estate   utilizzano   i   pascoli   e   agli   allevamenti   che
    effettuano compravendite di animali vivi.  

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