Non si riesce a comprendere quale logica di programmazione e sviluppo territoriale integrato ci sia dietro una scelta che mette insieme territori con problematiche analoghe, ma inseriti in contesti e ambiti di riferimento e collaborazioni storiche e culturali di natura sociale, economica, sanitaria, istruzione e mobilità differenti.
Cosa c’entra, ad esempio, Introdacqua, intimamente legata a Sulmona, con Alfedena o altri Comuni dell’Alto Sangro in termini di contiguità territoriale e non solo?
A nostro parere c’erano e ci sono tutte le condizioni per riconoscere due ben distinte nuove aree, sia per la Valle Peligna che per l’Altro Sangro, comprendenti tutti i Comuni di entrambe le realtà.
I numeri parlano chiaro: i residenti nei Comuni dell’Alto Sangro non superano le 15.000 unità, mentre quelli della Valle Peligna non superano le 37.000 unità.
Nella precedente esperienza SNAI 2014/2020, considerando le 72 aree selezionate, la popolazione media per area è intorno ai 32.000 abitanti, con 17 aree che presentano una popolazione oltre i 50.000 abitanti (da documenti ministeriali).
Abbiamo l’impressione che, nuovamente, abbia prevalso più una logica politica che un ragionamento strategico verso la programmazione futura delle due aree, oltretutto in contrasto con la proposta di istituire Aree Funzionali Urbane (FUA) per la Valle Peligna e Alto Sangro, considerate le caratteristiche orografiche e territoriali.
Per essere più netti, molto probabilmente con tale scelta la Regione ha inteso tacitare due territori per perseguire altri obiettivi in altre aree della Regione.
Considerato che il Ministero ha in programma, da subito, l’obiettivo di individuare almeno un’altra area per Regione, c’era e c’è ancora l’opportunità di modificare la scelta fatta e inserire anche Sulmona e i Comuni della Valle Peligna in un’unica area.
L’unica nota critica che nuovamente rivolgiamo ai Comuni della Valle Peligna è il ritardo o, per meglio dire, la non volontà ad associarsi in maniera formale, istituzionale e continuativa, che ci pone sempre in una condizione di difficoltà e contrasto con i criteri stabiliti dal Ministero per la Coesione e dall’Europa per poter essere premiati, scelti e inseriti nei programmi di sviluppo e beneficiare così dei finanziamenti conseguenti".
Enio Mastrangioli
Ex-Sindaco di Raiano
Segretario Lega SPI-CGIL Area Peligna
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