Ad oggi, invece, l’Istituto Penitenziario peligno può contare soltanto su 4 medici a fronte dei sette necessari per garantire una assistenza adeguata ai detenuti e mantenere uno standard lavorativo rispettoso dei diritti dei lavoratori stessi. Si continua a lavorare con incarichi a tempo determinato e carichi di lavoro esasperanti.
Se poi consideriamo che anche il personale Infermieristico non è in numero adeguato alle esigenze, non è accettabile un demansionamento degli Infermieri professionali che sarebbe automatico in assenza degli OSS.
Nell’assistenza sanitaria penitenziaria non è stata ricompresa dalla Regione e dalla ASL la figura dell’OSS, non solo di rilevante importanza in considerazione della popolazione assistita (anziani, malati psichiatrici, detenuti non autosufficienti, ecc…) ma anche come necessario e obbligatorio supporto lavorativo alle altre figure professionali sanitarie.
La presenza, nel carcere di Sulmona, di quattro OSS provenienti dalle liste della Protezione Civile in concomitanza dell’emergenza Coronavirus, ha determinato una svolta in senso positivo dell’assistenza sanitaria sia in termini di soddisfazione dei bisogni dei detenuti, sia in termini di qualità lavorativa delle altre figure sanitarie.
Dunque non si può pensare di privare il Carcere di Sulmona della figura dell’OSS a partire dal 1 Aprile, giorno in cui terminerà lo stato di emergenza. Nessun operatore sanitario è disposto a tornare a lavorare nelle condizioni precedenti.
La UIL FPL e PA , nelle persone di Mauro Incorvati e Mauro Nardella, chiedono alla Regione Abruzzo e ai vertici Aziendali di considerare le necessità della medicina penitenziaria provvedendo in tempi brevi al reclutamento di tre medici, una stabilizzazione contrattuale di quelli in servizio e l’inserimento, nell’organico, della figura dell’OSS.
L’Istituto Penitenziario di Sulmona, seppure circondato da un alto muro di cinta, non può essere considerato un’isola né territoriale né sanitaria. Così come la popolazione carceraria insiste territorialmente sul Comune di Sulmona, i servizi sanitari che vi afferiscono dipendono dalla ASL1 Abruzzo che è chiamata dal Sindacato a garantire i Livelli Essenziali di Assistenza come al resto della popolazione residente e ai lavoratori della sanità penitenziaria gli stessi diritti di tutti i lavoratori della sanità in termini di adeguamento contrattuale e impegno lavorativo.
La UIL FPL e PA intendono collaborare in maniera strettissima tra loro, con i vertici aziendali e i rappresentanti politici regionali al fine di ottenere, nel più breve tempo possibile, le risposte necessarie a mantenere elevati livelli dell’assistenza sanitaria all’interno di uno degli Istituti di Pena più importanti d’Italia".
F.to
UIL FPL
Mauro Incorvati
UIL PA
Mauro Nardella
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