Nel XIV secolo Sulmona ebbe una propria Zecca e batté monete che recavano sul dritto le iniziali del motto ovidiano S M P E (Sulmo mihi patria est, mentre sul rovescio portavano l'immagine di Pietro da Morrone in abiti papali.
Nel Rinascimento la città cresce con il suo monumento simbolo,il palazzo dell’Annunziata.
Nasce la Scuola Orafa Sulmonese, con il marchio SUL. Si sviluppano l’industria della carta e il mercato di stoffe preziose (la seta sermontina).Alla fine del secolo, infine, fu introdotta l'arte della stampa, grazie a Ercole Ciofano,editore delle opere di Ovidio.Di tutto questo danno conto i documenti dell’ Archivio di Stato.
La chiusura dell’Archivio di Stato ha un significato profondamente negativo,e un precedente terribile che non e’ consentito riprodurre .Fu gia’soppresso dal regime fascista per vendicarsi di una rivolta popolare del 1929.E la sua riabilitazione nel dopoguerra ebbe il significato ,irrinunciabile oggi come allora,di simbolo di orgoglio e di libertà.
La sua sottrazione e’una umiliazione che la citta ‘ di Sulmona non puo’sopportare,nella sua stessa costituzione democratica.Non si può accettare una tale violenza come ennesima misura di imposizione dall’alto sulla vita dei cittadini,nella loro vita e anche nella loro storia,mentre si attende e persegue una indifferibile Rinascita.Viva il Rinascimento di Sulmona!"
Silvio Formichetti - Rinascimento Sulmona
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