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martedì 16 febbraio 2021

APPELLO AI SINDACI : "LA DEVASTAZIONE AMBIENTALE, L’ INUTILITA’ E LO SPRECO DI RISORSE PUBBLICHE DEL PROGETTO DI UNA NUOVA STRADA ROCCARASO-SCANNO-ORTONA DEI MARSI"

L'AQUILA - "Dopo aver appreso dai mezzi di comunicazione del progetto e dopo averne acquisito la proposta preliminare presentata in occasioni pubbliche dalla DMC Alto Sangro ed UNCEM Abruzzo  le associazioni scriventi si rivolgono agli Enti in indirizzo per scongiurare che venga perpetuato tale attacco alla natura abruzzese senza peraltro un reale adeguato vantaggio per le popolazioni locali.Premessa:L’ UNCEM Abruzzo nel mese di Dicembre 2020 annuncia pubblicamente di aver deliberato a favore di un progetto per un nuovo collegamento stradale dal titolo roboante di : “ PER LA RIPRESA LA RESILIENZA E  LO SVILUPPO STRATEGICO DELL’ASSE CASTEL DI SANGRO – AVEZZANO LA RIDUZIONE DELL’ISOLAMENTO DEI TERRITORI DELL’ALTO SANGRO E SAGITTARIO LA RIDUZIONE DELLE  SPEREQUAZIONI TERRITORIALI IN TEMINI SANITARI, DI SICUREZZA, ACCESSIBILITA” ed invita i comuni di Avezzano, Castel di Sangro, Roccaraso, Pescocostanzo, Rivisondoli, Scanno, Villalago, Villetta Barrea, Civitella Alfedena, Barrea, Alfedena, Scontrone, Bisegna-San Sebastiano, Ortona dei Marsi a sostenere tale iniziativa in quanto come testualmente riportato nella Delibera
sostiene che:<<il progetto è in linea con i criteri fissati per la presentazione delle proposte nell’ambito dei fondi stanziati per il “Recovery Found” dalla Unione Europea.
Vista la strategia abilitante del progetto per i territori interessati con una incidenza finanziaria coerente >>e ribadisce:
<<Il positivo impatto sulla crescita del Prodotto Interno Lordo, “cluster” dei comuni e territori interessati con ricadute importanti sulla continuità e vitalità dei territori interessati. Territori ricchi di storia, tradizioni, autoimprenditorialità ed economie consolidate già note>>
Dall’esame del progetto, o meglio della scheda progettuale poiché di certo non si tratta di un progetto esecutivo, emergono aspetti a dir poco sconcertanti sia in termini economico-finanziari e di corretta definizione in merito alla compatibilità con i principi del Recovery Fund ( non Found come scritto nei documenti progettuali…), sia di reale utilità in alternativa alla viabilità esistente che in riferimento agli impatti ambientali a dir poco devastanti e del tutto sottovalutati. Le criticità del progetto in argomento vengono evidenziate succintamente nei punti seguenti:
IMPATTO AMBIENTALE
Il percorso della nuova strada a due corsie partirebbe dall’ altopiano delle 5 Miglia per penetrare dentro la Montagna Spaccata  all’interno della splendida Foresta Demaniale di Chiarano Sparvera per inerpicarsi fino a quota 1650 m  e con una galleria di oltre 2,4 Km. passare dalla intatta Bocca di Chiarano alla sottostante Valle di Jovana.
Dalla valle di Jovana la strada proseguirebbe a mezza costa sul versante orografico destro della Valle, dove ora esiste una sola casa abitata, per scendere sempre sullo stesso versante in un territorio con boschi e senza alcuna strada o fabbricato fino a Scanno. A valle dell’abitato attraverso un’ altra galleria seguirebbe sulla sponda orografica sinistra del Lago omonimo per raggiungere Villalago quindi, poco a monte dell’ abitato un’ altra galleria e viadotti per oltre 4 km. porterebbero a San Sebastiano dei Marsi per raggiungere infine Ortona dei Marsi ed un nuovo svincolo autostradale a Carrito .
Chiunque conosce e frequenta le montagne abruzzesi, le vallate del Sagittario e del Giovenco dalla semplice descrizione del percorso intuisce la enormità dei danni ambientali che provocherebbe tale opera, ciò nonostante nel progetto rispetto all’ impatto ambientale sono riportate solo le seguenti due righe:
 << Il progetto si inserisce in un panorama ampio e complesso dal punto di vista del paesaggio, pertanto è stato anteposta ad ogni variabile la tutela dell’ambiente.>>
Nessun accenno all’ attraversamento di versanti di montagna scoscesi ed ai rischi idrogeologici, ad i rischi per i 12 km. di gallerie di intercettare falde acquifere che alimentano sorgenti utilizzate anche per uso potabile, all’ attraversamento di numerosi SIC ( Siti di Importanza Comunitaria), ZPS ( Zona di Protezione Speciale), Area Contigua del Parco Nazionale d’ Abruzzo, Lazio e Molise, alla distruzione di faggete abitate da una moltitudine di specie animali tutelate da Direttive Comunitarie il tutto peraltro e paradossalmente con la richiesta di fondi comunitari. Entrando meglio nel merito dei più evidenti, palesi ed irreversibili danni ambientali e limitandosi ad una prima sommaria analisi ( per gli aspetti geologici ed idrogeologici sarebbe necessario uno specifico approfondimento peraltro assente nel progetto ) è opportuno evidenziare quanto segue:
Attraversamento delle ZSC ( ex Siti di Importanza Comunitaria) e ZPS
Il tracciato della strada pur non entrando all’ interno del territorio del PNALM dall’ altopiano delle 5 Miglia a Scanno attraversa il SIC IT7110205 Parco Nazionale d’ Abruzzo, Lazio e Molise, l’area contigua dello stesso Parco e passa accanto alla ZPS IT7120132, al SIC IT7110101 Lago di Scanno ed al SIC IT7110099 Gole del Sagittario. Nel progetto tale argomento non viene neppure considerato e tanto di meno la necessità della Valutazione di Incidenza e di un preliminare confronto con gli Enti gestori dei Siti.
Eppure dalle pubblicazioni ufficiali del PNALM , nonché dalle relazione dei Piani di Gestione dei SIC e ZPS, emerge l’ enorme importanza naturalistica di tutta l’ area che sarebbe attraversata  dalla strada.
Per elencare e descrivere tutte le emergenze floristiche e faunistiche esistenti proprio lungo il tracciato progettuale sarebbero necessarie decine di pagine, per ora è sufficiente ricordare che proprio lungo il tracciato di progetto è documentata la presenza di: tane di Orso bruno marsicano, Camoscio appenninico, nidi di Aquila reale, nidi di Falco pellegrino, nidi di Coturnice, nidi di Astore, nido di Gufo reale.
Il progetto per quanto riguarda l’impatto specifico sulla conservazione dell’orso è in totale contraddizione con le indicazioni del PATOM ( Piano di Tutela dell’Orso Marsicano)  e rischia di vanificare tutte le azioni portate avanti da Ministero, Regione , aree protette ed associazioni negli ultimi 15 anni andando a devastare proprio quel corridoio di connessione che tutti fino ad oggi hanno definito vitale per garantire l’ampliamento dell’areale della specie e lo scambio di individui tra un parco nazionale e l’altro. Sarebbe quindi non solo un disastro paesaggistico con ricadute devastanti su tutte le specie della montagna abruzzese ma un vero “de profundis” per l’orso , la specie simbolo della fauna italiana ed in particolare della nostra Regione.
A proposito della presenza costante di diversi individui di Orso bruno in quest’area giova ricordare che Amarena, la “famosa” femmina balzata agli onori della cronaca nazionale la scorsa estate è nata, si è riprodotta ed alleva i suoi 4 orsacchiotti nell’area tra Villalago e San Sebastiano dei Marsi che dovrebbe essere tutta attraversata dalla strada.

MA A COSA SERVE ?
Costi
I costi sono del tutto indicativi ma comunque improponibili se si considerano tutte le innumerevoli emergenze legate alla “martoriata” viabilità delle zone interne regionali, non bisogna dimenticare che nella proposta inviata dalla Regione Abruzzo al Governo per il Recovery fund non è incluso il progetto in esame ma una voce unica a scala regionale per la Viabilità generale parci a circa 1,5 Miliardi di euro da ridurre quindi della metà solo per finanziare questo intervento !
Non si aggiungono altri commenti ma basta esaminare il Computo Metrico, a nostro avviso del tutto generico e pertanto solo indicativo, nel quale vengono indicati i costi totali previsti pari a 736.987.188,30 euro di cui 586.989.345,50 euro per 11,6 Km. in galleria, 111.927.522,96 euro per 5,1 Km. in viadotto, 34.283.619,84 euro per 16,8 Km. in scavo e rilevato ed il resto per 4 Km. di raccordi e svincoli.

Collegamenti alternativi esistenti e da migliorare
La nuova strada a due corsie avrebbe una lunghezza totale di circa 40 Km., con dislivelli considerevoli in tratti brevi e quindi con difficoltà di percorrenza e di scorrimento soprattutto nei mesi invernali. Il tratto dalle 5 Miglia- Montagna spaccata alla galleria di Jovana salirebbe in soli 2,5 km. da .1300 m.s.l.m. a circa 1.600 m.s.l.m. prima di entrare in galleria con evidenti difficoltà di percorrenza nel periodo invernale.
Il collegamento da Carrito a Roccaraso dovrebbe seguire un percorso altitudinale fatto di scomode salite e discese lungo una strada a due corsie mentre utilizzando la viabilità esistente ( Autostrada e Superstrada Sulmona Napoli con tratti a 3 corsie ) anche se si allungherebbe il percorso la comodità e la migliore percorribilità della viabilità attuale è indiscutibile.
Ma non basta, la distanza attuale lungo la viabilità esistente dal progettato casello di Carrito al progettato svincolo della nuova strada nell’ altopiano delle 5 miglia è di circa 63 Km. cioè circa una ventina di chilometri in più rispetto alla strada progettata.
Ha senso in un momento di recessione economica grave prevedere di spendere 750 MILIONI DI EURO ( ma quali saranno i costi reali ?) per accorciare un percorso di soli 20 Km. ?
Ma perché per chi proviene da Bolzano dall’ultimo casello autostradale a  Cortina d’ Ampezzo, che certo non ha problemi di mancanza di turisti, non è stata realizzata una superstrada ed invece l’ enorme quantità di turisti e sciatori per arrivarci deve percorrere una strada tortuosa di oltre 60 Km. con tempi medi di oltre un’ ora ?
La risposta è semplice la bellezza di Cortina e del suo territorio, il livello di accoglienza e di gestione del turismo sono i veri  motivi che porta i turisti in quel posto non la vicinanza ad un casello autostradale, le montagne alpine o appenniniche non sono degli ipermercati da raggiungere velocemente per fare la spesa
Quale sarebbe il vantaggio per i comuni di Avezzano, Castel di Sangro, Roccaraso, Pescocostanzo, Rivisondoli, Scanno, Villalago, Villetta Barrea, Civitella Alfedena, Barrea, Alfedena, Scontrone, Bisegna, Ortona dei Marsi ?
Per i primi due nessuna.
Per Roccaraso, Pescocostanzo, Rivisondoli dove certo non mancano le presenze turistiche forse si ipotizza una maggiore presenza di sciatori da Roma ma la viabilità esistente, come sopra evidenziato, è più che sufficiente.
Per Scanno, Villalago e Anversa degli Abruzzi da sempre la via di accesso è quella della valle del Sagittario con distanze di soli 21 Km. tra il casello autostradale di Cocullo e Scanno sarebbe pertanto molto più logico e sostenibile, sia economicamente che ambientalmente, trasferire ad ANAS la competenza per la tortuosa ma bellissima strada delle Gole e prevederne sia una manutenzione ordinaria efficiente che un miglioramento con adeguamenti del percorso, messa in sicurezza con reti paramassi, realizzazione di barriere/ ecodotti per attraversamenti animali selvatici, parcheggi e servizi nei punti di concentrazione dei turisti ecc.
Per Pescasseroli, Opi, Villetta Barrea, Civitella Alfedena, Barrea, Alfedena, Scontrone non solo manca un vantaggio ma la nuova arteria viaria potrebbe solo rappresentare un danno se dovesse convogliare i turisti verso Roccaraso e non verso l’alta valle del fiume Sangro che non ne trarrebbe alcun utile. Anche in questo caso vale quanto detto per i comuni precedenti: trasferire ad ANAS la competenza per la viabilità esistente e prevederne sia una manutenzione ordinaria efficiente che un miglioramento con adeguamenti del percorso, messa in sicurezza con reti paramassi, realizzazione di barriere/ecodotti per attraversamenti animali selvatici, parcheggi e servizi nei punti di concentrazione dei turisti ecc.
Per Bisegna e Ortona dei Marsi la vicinanza con il casello autostradale e la viabilità di accesso all’ area fucense esistente non giustificano la realizzazione di una viabilità alternativa ma la semplice corretta e costante gestione ordinaria e straordinaria della SP 17 come evidenziato per i comuni della alta Val di Sangro.
Per le motivazioni di cui sopra le associazioni scriventi fanno appello a tutti i comuni destinatari della presente ed all’ Ente PNALM affinché prendano le distanze dal progetto in argomento ed adottino atti formali di dissenso in merito allo stesso tali da impedirne il finanziamento e la, seppure parziale, realizzazione".


Salviamo l'Orso - Associazione per la conservazione dell'orso bruno marsicano ONLUS

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