Oggetto: sollecito conversione reparto collaboratori di Giustizia C.R. Sulmona in reparto COVID-19.
SULMONA - "Lo scrivente, facendo seguito alla nota del 14 Novembre u.s. avente protocollo 71/2020 ed avente oggetto conversione temporanea reparto collaboratori di Giustizia C.R. Sulmona in reparto COVID-19, fa presente alle SS.LL. di essere venuto a conoscenza in data odierna di notizie non certo positive circa la conversione del reparto collaboratori di giustizia insistente preso la Casa Reclusione di Sulmona in reparto covid. Sembrerebbe, infatti, che il Dipartimento, per motivi che non ci è dato conoscere e che ci piacerebbe sapere, non sarebbe propenso a trasferire i 12 collaboratori ( diconsi dodici collaboratori) presenti nella struttura sulmonese o, per lo meno non lo sarebbe per il momento.L’invito che ora rivolgiamo al Capo del Dipartimento, visto che da quel che è dato sapere il Provveditore del LAM (Lazio-Abruzzo Molise) che è risaputo essere colui il quale dovrebbe provvedere a ricercare reparti ad oc per allocare detenuti eventualmente positivi non avrebbe nessun pregiudizio a farlo, è di farci capire il motivo per cui non si proceda immediatamente visto che la situazione a Sulmona è potenzialmente esplosiva e non ammette più tentennamenti.Se le voci giunte fossero vere ( anche se non dubitiamo dell’attendibilità dell’indiscrezione ricevuta vista la serietà dell’interlocutore che ci ha permesso di venirne a conoscenza) riterremmo irresponsabile un atteggiamento del genere. Avremmo l’occasione di chiudere la stalla prima che i buoi scappino e il DAP cosa fa?....Tentenna? Il Capo del Dipartimento penso sappia che a Sulmona 3 operatori di Polizia penitenziaria negli ultimi giorni sono risultati positivi e proprio oggi è iniziato lo screening a mezzo effettuazione dei tamponi molecolari per tutto il personale di polizia penitenziaria e non che in Istituto vi accede. Non è difficile immaginare cosa accadrebbe se il numero di positivi fosse elevato (cosa che ovviamente non auspicheremmo mai si avverasse) e cosa accadrebbe se ci fossero casi di positività tra i detenuti senza avere un posto pronto dove poterli ubicare. Lo scrivente richiede e questa volta a carattere cubitali e prima che sia troppo tardi: “ CONVERTITE SUBITO L’UNITA’ OPERATIVA COLLABORATORI IN REPARTO COVID RISERVATO AGLI EVENTUALI DETENUTI AS POSITIVI !!!!!!!”Resta ovvio che la responsabilità per le eventuali disfunzioni che ne potranno derivare dalla non predisposizione immediata di un idoneo presidio covid saranno da ascrivere a chi osteggerà l’unico percorso fattibile per l’individuazione di un reparto ermetico ed esclusivo covid quale è appunto il reparto collaboratori esentando da possibili inefficienze e responsabilità invece(oltre a tutti gli operatori di Polizia penitenziaria) il Direttore e il Comandante di Reparto ai quali va il mio plauso per l’ottimo lavoro sinora svolto.Al Garante Regionale delle persone detenute o private della libertà personale Abruzzo la cui presente è indirizzata affinchè si faccia anche’esso portavoce di questa impellente e non più procrastinabile conversione".
Il Segretario Generale Territoriale UIL PA P.P. L’Aquila e componente della Segreteria Confederale UIL CST Adriatica Gran Sasso
Mauro Nardella
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