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giovedì 12 dicembre 2019

SCREENING DEL COLON: CAMPAGNA DI PREVENZIONE ASL,CON STEP PROGRAMMATI, SU CIRCA 86.000 PERSONE DELLA PROVINCIA DI L’AQUILA TRA 50-69 ANNI

SULMONA - Il primo livello di controllo consiste nell’esame del sangue occulto poi, se necessario, si ricorre alla colonscopia. La Asl invia una provetta a domicilio con   le   indicazioni   da   seguire.  Lo   scorso   anno   l’azienda sanitaria ha spedito lettere-invito per l’esame a 43.029 persone, 16.703 in   più  rispetto al 2017, registrando anche un aumento  degli esami eseguiti: 9.256 contro  i 5.901 del 2017.I   medici   rinnovano   l’appello:   “I   controlli   di   prevenzione   sono essenziali”Sono oltre 86.000 le persone, residenti in tutta la provincia AQ, che la Asl prevede   di   sottoporre   a   screening   del   colon   in   un   determinato   arco temporale. Quello del colon è uno degli screening (insieme alla mammella e   al   tumore   del   collo   dell’utero)  che   rientra   nella   campagna   di prevenzione rilanciata con  forza nelle settimane scorse dall’azienda sanitaria. 
La   direzione   Asl,   per   sensibilizzare   l’utenza   interessata   ha attivato un numero verde 800169326 che è gratuito da rete fissa mentre se, si chiama dal cellulare,   un  avviso indirizza   la   telefonata  al fisso   0862 368702 che prevede un costo in base al gestore prescelto. Il filo diretto con l’utenza è attivo dal lunedì al venerdì, dalle ore 9.00 alle 14.00, e dalle ore 15.00 alle 17.00. Per procedere allo screening del colon, nel primo livello di controllo, è lo stesso utente che provvede al prelievo delle proprie feci (esame   del   sangue   occulto)   tramite   una   provetta   spedita   dalla   Asl   a domicilio insieme a una lettera in cui si spiega come fare. Nella nota di  accompagnamento, recapitata all’utente, si indicano i centri di raccolta, ubicati nei distretti sanitari, ai quali consegnare il materiale organico per farlo esaminare. Se si trovano tracce di sangue nelle feci scatta il controllo di   secondo   livello,   cioè   la   colonscopia.   Nel   caso   in   cui   dagli   esami strumentali emergano patologie (neoplasie o altro) la Asl prende in carico il paziente, curandone il percorso di cura e assistenza, tra cui prenotazione per visite e successivi, periodici controlli.  Nella provincia di L’Aquila la popolazione target, che rientra nei parametri di   età   tra   50-69   anni,   è   di   86.408   persone.   Lo   scorso   anno   l’azienda sanitaria  ha  inviato  a   domicilio   lettere-invito   con   le   provette  a  43.029 persone, 16.703  in  più   rispetto al   2017,  registrando  anche   un  aumento degli  esami  eseguiti:  9.256  contro   i   5.901   del   2017.   Lo  screening  del colon, sempre per la fetta di popolazione ricompresa nel range anagrafico indicato, va ripetuto ogni 2 anni. “Questo tipo di screening, al pari di quello della mammella e del tumore del   collo   dell’utero”,   ribadiscono   i   medici   della   Asl,   “è   una   tappa fondamentale   nella   prevenzione   perché,   se   fatto   secondo   la   tempistica prevista, consente di individuare per tempo patologie gravi e di intervenire con efficacia tramite diagnosi precoce”.

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