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giovedì 24 gennaio 2019

"ASSASSINIO GUIDO ROSSA: RICORDARE PER NON DIMENTICARE"

RAIANO - "Il 24 gennaio del 1979 l’operaio Guido Rossa, Sindacalista della CGIL, iscritto al PCI di allora, mentre si recava la lavoro alla sua Italsider, venne barbaramente trucidato da un commando terrorista  delle Brigate Rosse.La sua colpa fu solo quella di aver denunciato un collega di lavoro che faceva circolare in fabbrica comunicati e risoluzioni delle Brigate Rosse cui apparteneva: un gesto di coraggio e una responsabilità compiuti in solitudine che gli costò la vita.
Il brutale omicidio mise in moto una possente mobilitazione del  movimento sindacale, delle forze politiche democratiche, dell’intero mondo del lavoro, che significò l’inizio della fine delle Brigate Rosse, i cui veri obiettivi apparvero chiari alla classe operaia alla quale essi si rivolgevano e cercavano adesioni per il loro folle obiettivo.
A valle di quel triste e doloroso periodo, che costò la vita a tantissime persone, per concludersi con l’assassinio di Aldo Moro, le Istituzioni democratiche nate dalla Resistenza ressero e furono salvaguardate da involuzioni reazionarie e autoritarie, grazie innanzitutto al ruolo svolto dai Sindacati, dalle forze politiche di sinistra e democratiche, ma innanzitutto dai lavoratori nelle fabbriche, nei luoghi di lavoro e nei territori.
In questi tempi difficili per la cultura democratica, per la solidarietà, per il rispetto degli altri, di chi la pensa diversamente e dell’affermarsi di una cultura che vede nell’altro il nemico e non l’avversario, dare uno sguardo al nostro passato non è un esercizio inutile, anche se per alcuni vano perché preferiscono vivere nell’attimo del presente, senza radici e senza obiettivi veri per il futuro.
Approcci politici favoriti da coloro che agitano una narrazione e una propaganda che associa il terrorismo a movimenti politici e sindacali che, nel recente passato, hanno rappresentato una barriera a tutti i movimenti eversivi che volevano abbattere le nostre Istituzioni democratiche, la democrazia e la libertà sancite dalla nostra Costituzione repubblicana.
Condivisibili, emblematiche, sono le parole espresse dal nostro Presidente Mattarella a Genova, in occasione dell’anniversario della morte di Guido Rossa:
 "I lavoratori italiani sono stati costruttori della Repubblica. La fabbrica è stata motore di sviluppo e scuola di democrazia. Il terrorismo disumano e totalitario la voleva piegare alla sua propaganda di violenza e di morte. Quel tentativo è stato respinto, battuto dal popolo. La battaglia per la libertà non concede tuttavia tregua. I fantasmi del passato sono sempre in agguato. Contro di essi la coscienza internazionale dei Paesi democratici, della Unione Europea, ha il dovere di essere vigile e di essere forte. Dalla nostra storia, dai testimoni di cui facciamo memoria, abbiamo imparato che la democrazia si difende se resta se stessa e non rinuncia ai propri valori, scolpiti nella Costituzione”.
Questa nostra personale riflessione la dedichiamo a tutti coloro che considerano la “Memoria  storica” un orpello, un peso di cui liberarsi. Un monito anche alla Sinistra che in questi anni, a furia di “rottamare”, modernizzarsi, disconoscere il proprio passato e la sua storia, ha reciso le radici con il proprio mondo, con gli strati popolari da cui è nata".

Enio Mastrangioli
Segretario Lega SPI-CGIL Sulmona Valle Peligna

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