SULMONA - Su Casa Italia interviene Alberto Di Giandomenico perplesso dalle dichiarazioni dei consiglieri Fabio Pingue e Maurizio Balassone sabato fortemente critici sulla cancellazione del dipartimento della presidenza del consiglio dei ministri che gestiva Casa Italia, progetto soppresso la scorsa settimana con decreto dal nuovo governo. Un passo indietro per Sulmona? No, Di Giandomenico non ha mai creduto sino in fondo all’iniziativa del Partito democratico che ha messo sotto i riflettori per la vulnerabilità e la prevenzione sismica la città ovidiana. “Non era un’opportunità per Sulmona, 2,5 milioni di euro mi sembrano pochi e nel dipartimento troppi dirigenti (7) e funzionari (20) nominati - dichiara - Con il progetto Casa Italia si gettavano le basi per avviare una nuova campagna elettorale - continua il coordinatore di Italica
- Per fare ciò che Casa Italia prevedeva non sarebbe bastata una Finanziaria in più – aggiunge il presidente del movimento di identità e territorio – Era una proposta talmente lontana e inattuabile che nemmeno se ne dovrebbe parlare.Con questa iniziativa Gerosolimo, Casini e D’Alfonso hanno dato il colpo di grazia alla nostra città ormai svalutata. Il valore degli immobili è crollato vertiginosamente del 30%. Il danno economico è impressionante per la valle Peligna e l’unico consiglio possibile, vista la situazione, è di tacere se non si è informati sulle nefaste conseguenze dell’iniziativa – conclude Di Giandomenico - Soprattutto, il Partito democratico insieme all’ amministrazione comunale e l’ex assessore regionale alle aree interne, Andrea Gerosolimo, hanno distrutto questo Paese e devono andare via, a casa, il prima possibile”.
Alberto di Giandomenico .
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