SULMONA - È ormai più di una settimana che i monti attorno alla valle peligna continuano a bruciare e il fuoco che li circonda infiamma anche polemiche e dibattiti su ciò che va fatto e su eventuali responsabilità.Con una nota, CasaPound Italia, attraverso il suo responsabile sulmonese, Giovanni Bartolomucci, interviene sul dibattito per chiedere a gran voce una riforma del sistema di gestione delle emergenze."Purtroppo - spiega Bartolomucci - quasi tutte le discussioni a cui abbiamo assistito in questi giorni hanno solo il sapore di beghe da palazzo.
Le solite polemichette tra politicanti locali e aspiranti tali. Sono invece passati inosservati gli annunci di coloro che già parlano di appalti per il rimboschimento e per la prevenzione, così come nessuno si interroga sul fiume di denaro speso per i voli dei canadair"."In pochi infatti - prosegue Bartolomucci - hanno accennato a quella che in uno Stato normale sarebbe una ovvietà, ovvero che la gestione di queste emergenze non deve essere affidata a gruppi privati ma deve essere di esclusiva e totale pertinenza di Stato e Regioni."Per questo motivo - prosegue Bartolomucci - riteniamo assolutamente necessaria e prioritaria una riforma della gestione, che affidi alla protezione civile o ai vigili del fuoco l'intervento tramite mezzi aerei, dotando tali corpi dei mezzi economici necessari, così come riteniamo necessario che a curare la rinascita della flora e della fauna dei nostri monti siano enti pubblici e non privati. Non vogliamo che, come accaduto per la ricostruzione post-sisma, anche questa tragedia si trasformi in un'occasione per il malaffare".
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