“Vorrei che tutti leggessero, non per diventare letterati o poeti, ma perché nessuno sia più schiavo”. (Gianni Rodari)
SULMONA - L’Associazione di volontariato Ubuntu onlus, con il patrocinio del Comune di Sulmona, organizza dal 9 al 12 luglio a Sulmona presso la Rotonda San Francesco, la Mostra di libri BILL Biblioteche della Legalità (progetto sostenuto da varie enti e realtà tra cui il MIUR, Libera e IBBY Italia) e laboratori gratuiti interculturali rivolti a bambini e ragazzi dai 5 ai 13 anni. La mostra BILL La Biblioteca della Legalità” è una raccolta di libri per ragazzi e giovani adulti con storie sulla legalità e la criminalità organizzata. E' una bibliografia che vuole fare riflettere sui temi della giustizia, della lealtà, del rispetto e della verità.
I laboratori interculturali di lettura collettiva sul libro illustrato (Silent book e picture book) e di letture in musica e in Kamishibai, saranno a cura di UBUNTU con la collaborazione di alcuni ragazzi richiedenti asilo ospiti nella Valle Peligna.
https://youtu.be/PvYPJffBkho
INFO ASSOCIAZIONE: L’ Associazione costituitasi nel 2015 a Sulmona, è impegnata da due anni sul territorio, nella promozione di attività formative e culturali nell’ambito della mediazione interculturale e del sostegno legale e psicologico ai richiedenti asilo. UBUNTU si occupa, inoltre, di cooperazione europea attraverso la partecipazione a bandi nazionali e transnazionali atti a promuovere attività per favorire la convivenza multiculturale all'interno della scuola e nella società per le giovani generazioni. La mera pratica dell’assistenzialismo ha prodotto nell’ultimo decennio, un sistema di accoglienza perennemente in emergenza, farraginoso e debole che ha spesso prodotto delle “vittime-utenti” ideali, in condizione di subalternità e senza alcun contatto con la cittadinanza accogliente.
UBUNTU crede della necessità di invertire la dinamica dell’accoglienza e di porre il richiedente asilo al centro del suo percorso di migrazione, fornendogli strumenti utili e funzionali all’inserimento politico, sociale e lavorativo. La conoscenza e la partecipazione attiva alla vita sociale del luogo in cui si è migrati, svuota il richiedente asilo dallo schiacciante ruolo di “vittima” o di “ladro di vite” per esiste al di là di questo, come soggetto attivo, autodeterminato e parte di un insieme.
Ass.ne Ubuntu Onlus
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