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lunedì 7 novembre 2016

LETTERA AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO RENZI DAL CLUB DEI BORGHI PIÙ BELLI D'ITALIA

ANVERSA DEGLI ABRUZZI -  Alla c.a. del Presidente del Consiglio, Matteo Renzi. "Egregio Sig. Presidente, Amatrice, Norcia, Preci, Visso, insieme ad altri centri umbro-marchigiano-laziali, hanno visto i loro centri storici distrutti dalla scia di terremoti iniziata il 24 agosto scorso. In questi comuni, edifici storici e religiosi di inestimabile valore, edifici scolastici e numerosissime abitazioni, sono stati gravemente danneggiati. Questo accade in alcuni dei 263 Borghi facenti parte dell’ associazione de I Borghi più belli d’Italia.
Il lavoro di mappatura e certificazione realizzato nei 15 anni di attività della nostra associazione, nata nel 2001 all’interno dell’ ANCI per valorizzare e promuovere “il fascino dell’Italia nascosta” dei piccoli comuni (che vi aderiscono solo per espressa volontà e sono ammessi solo dopo aver soddisfatto 72 criteri di valutazione), aveva ed ha la missione di raccontare l’identità nazionale: quella più diffusa, eppure meno conosciuta; quella più sorprendente e per questo sempre più ricercata.
Si tratta di luoghi straordinariamente rappresentativi di quel concetto d’Italia che fa innamorare il mondo perché, unica al mondo , mette insieme l’armonia delle antiche e monumentali forme urbanistiche, l’estetica del paesaggio più tipico, la qualità agroalimentare che diviene enogastronomica, la cultura delle tradizioni tramandate oralmente, lo stile di vita amico dell’anima, condito con il sale delle accoglienti comunità che li vivono.
Il sisma, che da mesi ha distrutto e sta tormentando intere comunità e commosso il mondo intero, ha avuto per noi il suo climax dopo la scossa delle 7.40 del 30 ottobre, quella registrata con il 6.5 della scala Richter.
Le immagini della popolazione di Norcia “letteralmente in ginocchio” in piazza San Benedetto, davanti allo sfascio della cattedrale e della concattedrale, in una delle piazze circolari più belle del mondo, hanno ferito il cuore. La perdita di un patrimonio inestimabile come quello legato a San Benedetto, riscontrabile anche nella parallela distruzione dell’Abbazia di Sant’Eutizio a Preci e in tutta la spettacolare area dei monti Sibillini e del reatino, ha smosso ulteriormente le nostre coscienze. E’ come se la memoria del Santo d’Europa, quello che salvò la cultura greco-romana del continente dalle barbarie, venisse demolita un’altra volta dopo il bombardamento di Montecassino del 1943..
E’ in questo drammatico risveglio che sentiamo sia giunto il momento di mandare a Lei e, per il Suo tramite al Paese intero, un messaggio forte e appassionato che possa andare oltre la drammatica emergenza di queste ore.
Occorre un nuovo modo di guardare al sisma iniziando da adesso, una volta per tutte e contemporaneamente all’urgente quotidianità dell’aiuto alle popolazioni colpite.
Le istituzioni italiane hanno di fronte al mondo la responsabilità di essere riconosciute come qualificate custodi del vasto patrimonio culturale che rendono l’Italia leader Unesco e meta culturale e religiosa universale.
Per tale ragione e in difesa della nostra identità, occorre dare finalmente corpo al concetto che “la cultura può essere la base per un nuovo modello di sviluppo sociale ed economico”, elaborando strategie, coordinamenti e sinergie per ricercare e immettere nel sistema dei beni culturali e paesaggistici le risorse necessarie per il suo “compatibile sfruttamento”, ovvero un modello nazionale di messa in sicurezza, di salvaguardia e di valorizzazione del territorio e delle sue immense risorse culturali".